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giovedì 12 gennaio 2017

Lotti: "Stavo per tirargli una testata" Rissa a palazzo: con chi ce l'ha

Consip, Luca Lotti: "Stavo per tirare una testata a Vanoni"



Si torna a parlare dell'inchiesta Consip, quella in cui risulta indagato Luca Lotti, il ministro dello Sport vicinissimo a Matteo Renzi. Ed emerge quanto detto da Lotti stesso il 27 dicembre scorso al pm di Roma, Mario Palazzi, al quale si era presentato dopo aver appreso di essere indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento per aver riferito dell'esistenza dell'inchiesta stessa. Il ministro - come rivela Il Fatto Quotidiano, che cita in esclusiva i verbali - racconta che il 21 dicembre, subito dopo aver confermato ai magistrati di Napoli che lo stesso Lotti era indagato, il presidente di Publiacqua Filippo Vanoni prese un treno per tornare a Firenze, fermandosi però prima a Roma: lo fece per riferire sempre a Lotti quanto aveva detto agli inquirenti, aggiungendo però di aver mentito ai pm sul coinvolgimento del ministro.

Ai pm, dopo aver specificato di conoscere Vannoni dal 2008 ma di "non averlo mai incontrato nel corso del 2016", Lotti conferma di averlo visto per caso "il 21 dicembre" alla stazione di Firenze. I due hanno poi preso lo stesso treno da Santa Maria Novella: Lotti è sceso a Roma Termini per la convocazione dei pm (tra i quali Henry John Woodcock) mentre Vannoni ha proseguito fino a Napoli, dove è stato interrogato dai magistrati campani in cerca di lumi sulla soffiata sull'inchiesta arrivata da alcuni soggetti (tra i quali ci sarebbe stato proprio Lotti).

Ma ciò che più interessa è la testimonianza di Lotti, che nel pomeriggio del 21 dicembre spiega: "Stavo rientrando in ufficio, ho trovato Vannoni, voleva parlarmi". E ancora: "Imbarazzato e con modi concitati, mi ha informato di essere stato sentito da Woodcock a Napoli e di avergli riferito di aver ricevuto da me informazioni riguardo l'esistenza di indagini su Consip; alle mie rimostranze - prosegue Lotti - circa la falsità di quanto affermato, lui ha ammesso di aver mentito e quando ho chiesto il perché si è scusato in modo imbarazzato, ottentendo una mia reazione stizzita, tanto da avergli detto 'non ti do una testata per il rispetto del luogo nel quale siamo', congedandolo.

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