Grillo, la violenta telefonata a Raggi: lei piange con le mani nei capelli
Indagata, stravolta, accerchiata. Il futuro di Virginia Raggi, la sindaca di Roma che non ha mai fatto la sindaca, pare segnato. Non solo perché già il suo volto porta i segni della battaglia, ma soprattutto perché il M5s pare averla abbandonata. "Sono tranquilla - dice -. Ho rispettato le procedure. Risponderò a tutte le domande che la Procura mi vorrà fare". Ma la sua tranquillità è soltanto spiattellata in favor di stampa. Le cose vanno male. Anzi malissimo. E se questo non bastasse, ci si mette anche una furibonda telefonata ricevuta da Beppe Grillo, di cui dà conto il Corriere della Sera. Anche il comico, infatti, s'incazza. Luigi Di Maio ne sa qualcosa. E ora ne sa qualcosa anche Virginia.
Secondo quanto si legge sul Corsera, la Raggi, quando ha ricevuto la telefonata nel grande capo nelle ultime ore, è riuscita a dire soltanto "ciao". Il punto è che Grillo e Casaleggio si aspettavano solo l'accusa di abuso d'ufficio. Quella di falso che si è aggiunta non se la aspettavano. E poi ci sono i WhatsApp con Raffaele Marra, che potrebbero compromettere ulteriormente la situazione. E Grillo lo sa. E al telefono urla. La chiamata si chiude con un urlo che buca il cellulare: "Mi hai ingannatooooo!". La Raggi, si legge, aveva gli occhi lucidi. Non riusciva a staccare il cellulare dall'orecchio, con l'altra mano si teneva i capelli, disperata, secondo il racconto fornito dalla fonte a Fabrizio Roncone.
Una situazione grottesca, quella in cui si trova la Raggi e il M5s. Il punto è che ora le soluzioni più semplici (auto-sospendersi, toglierle il simbolo) per il M5s non sono praticabili. La sentenza della Consulta fa intravedere la possibilità del voto a giugno, dunque al M5s conviene non alzare altra polvere. E la Raggi dunque continua a stare lì. A non fare nulla, ad arrovellarsi e ad incassare la rabbia di un Grillo mai così furente.
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