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martedì 17 gennaio 2017

"Germania adesso va via dall'euro": fine dell'Europa, la voce da Berlino

"Solo così la Germania vi può salvare". Il siluro del consigliere della Merkel



Il futuro dell'Unione europea è sempre più messo in pericolo se la Germania dovesse restare ancora nell'unione monetaria. A dirlo non è un antieuropeista radicale, ma il consigliere della cancelliera tedesca Angela Merkel, Roland Berger, che in un'intervista al Corriere della sera ha decretato il fallimento dell'euro per come lo conosciamo oggi. Alla base del disastro europeo ci sono i presupposti su cui è stata costruita la moneta unica: "Si pensava che il tasso di cambio all'ingresso avrebbe garantito che la competitività dei diversi Paesi si darebbe aggiustata. Inoltre - ha aggiunto il consulente tedesco - le fondamenta del progetto erano costuite sul tratta di Maastricht, ma dall'introduzione dell'euro le sue regole sono state violate almeno 165 volte. E si pensava che si sarebbe potuta essere una politica economica e di bilancio dell'area monetaria, che avrebbe portato a risultati coordinati".

Oggi la situazione economica europea vive un grande paradosso, con le politiche della Bce adeguate, secondo Berger, per il 75% dei Paesi membri, ma non per la Germania che cresce molto più degli altri, venendo così penalizzata dalle regole europee: "E ora corre il rischio di perdere competitività essa stessa perché per noi il tasso di cambio dell'euro è troppo debole. La nostra economia dipende al 50% dall'export e perciò la nostra competitivà globale".

La soluzione secondo Berger è quindi di far tornare Berlino all'uso del Marco, con il quale: "il mondo delle imprese era abituato a rivalutazioni costanti, dunque investiva per guadagnare produttività. Questa esigenza ora è scomparsa. L'attuale tasso di cambio dell'euro non è tale da aiutare la Germania. Aiuta il nostro export, ma superficialmente, proprio perché scoraggia gli investimenti e gli aumenti di produttività. Il nostro Paese è economicamente un animale diverso. Ci sarebbe molta più armonia se fosse fuori e i Paesi latini, Francia inclusa, restassero nell'euro".

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