Feltri: "Salvini ha fatto un miracolo. Adesso deve andare avanti da solo"
di Vittorio Feltri
Caro Gianluigi, è un errore pensare che Matteo Salvini possa guadagnare ancora molti voti e puntare a governare il Paese. Quasi tutti i consensi disponibili egli li ha già incamerati tanto è vero che la Lega in pochi anni, sotto la direzione del giovane leader, è salita al 12-14 per cento, percentuale mai raggiunta ai tempi in cui menava il torrone Umberto Bossi. Salvini ha raschiato il fondo del barile nordico e ora cerca di raccattare qualche suffragio al Sud. Ma è una operazione difficile.
Mentre in Emilia e in Toscana vi è qualche possibilità per il Carroccio di caricare un po’ di fieno, in Meridione non c’è foraggio per motivi storici. Bossi per anni ha sacramentato contro i terroni, accusandoli di impedire con la loro condotta la crescita economica e civile dell’Italia.Ovvio che costoro non abbiano dimenticato gli insulti e siano restii a dare fiducia a chi glieli ha lanciati.
Il problema è tutto qui. Matteo ha provato in ogni modo a convincerli che Alberto da Giussano non è più vincolato alla Padania e tenta di diventare un partito nazionale, tipo quello della signora Le Pen, ma il progetto non si è per adesso realizzato. Grillo non c’entra. Non ha certo pescato nell’elettorato della Lega che si avvale di un profondo affetto dei valligiani di varie province, ma nelle grandi città fatica a sfondare. Il Movimento 5 stelle non avendo mai avuto connotazioni localistiche si è invece espanso su tutta la penisola in opposizione alle formazioni politiche tradizionali. Teoricamente, a prescindere dal sistema elettorale di cui ci doteremo, grillini e leghisti avrebbero facoltà di allearsi. Ma c’è un ma.
I primi sono sempre stati coerenti sulle questioni euro, Europa e immigrazione, i secondi viceversa hanno spesso cambiato idea ostacolando un accordo organico tra i due blocchi. I quali per accordarsi avrebbero bisogno di smussare troppi angoli. La vedo dura, ma non si sa mai. Salvini si è talvolta proposto come capo del centrodestra, ma il centrodestra a trazione leghista non è tollerato da Berlusconi forte del fatto che gli azzurri, per quanto crollati, vantano ancora un pacchetto di voti che consente al Cavaliere di tenere alta la cresta. D’altronde Matteo è consapevole, qualora si accodasse a Silvio, che i suoi fedeli non gradirebbero di ripristinare uno schema già fallito in passato. Un Carroccio trainato da Forza Italia darebbe vita a qualcosa di già sperimentato con esiti per nulla esaltanti.
Non è questa la soluzione. Ecco perché Salvini non ha alcuna voglia né alcun interesse a trattare con Arcore e la tira per le lunghe. Al suo posto farei lo stesso e preferirei continuare la battaglia in solitudine contro l’immigrazione selvaggia e contro lo strapotere dei padrini della rovinosa moneta unica. Esattamente come ha fatto madame Le Pen per lustri e lustri, senza mai demordere. E la tenacia la sta premiando anche se temo che non vincerà nemmeno alle prossime elezioni. Al segretario dei nordisti non va rimproverato un bel niente né gli vanno dati consigli. Numeri alla mano è stato più bravo lui di Bossi che si fece fagocitare da Berlusconi senza ricavare un solo beneficio politico.
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