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mercoledì 11 gennaio 2017

2 settimane al gelo, terrore in Italia "Scorte quasi finite". Cosa rischiamo

Italia al gelo, dopo 2 settimane scorte di gas quasi dimezzate: è allarme


di Alvise Losi



Un giorno di tregua. Solo uno. E da ieri di nuovo freddo e neve. Ma questa volta in tutta Italia, con anche le regioni settentrionali coinvolte dalla perturbazione e non solo dalle basse temperature. I fiocchi di neve hanno iniziato a scendere su Torino e, quasi impercettibili, anche su Milano. È al Sud che però continua lo stato di emergenza con nuova neve scesa anche a bassa quota e accumulatasi su quella già caduta nei giorni scorsi. Sembra la cronaca di un’Italia al contrario, con slittini e pupazzi da neve in Puglia e Sicilia e strade pulite e senza grossi problemi dovuti ghiaccio al nord. Una cronaca per fortuna non più nera, dopo i primissimi giorni di questa emergenza gelo che avevano causato otto morti, sei dei quali tra i clochard. Il clima rigido però continua a causare danni e disagi in tutto il centro-sud.

A essere più colpite sono le tante aziende agricole che in questi giorni hanno visto andare in fumo tonnellate di verdure, ormai impossibili da cogliere perché ghiacciate. Non solo: le poche verdure raccolte non hanno vita facile per arrivare nei mercati o sulle tavole perché molte strade al sud sono ancora impraticabili per i mezzi pesanti. Le consegne di ortaggi dalla sola Puglia sono crollate del 70%. Tutto il meridione ha subito i danni della neve e del ghiaccio: carciofi e rape, cavolfiori e cicorie, finocchi e scarole tra le verdure più colpite. Ma anche gli agrumeti e i vigneti di uva da tavola sono stati gravemente compromessi. La Coldiretti ha calcolato che in questi primi giorni della settimana i prezzi degli ortaggi sono cresciuti in media del 200 per cento. Secondo le rilevazioni del Centro ortofrutticolo di Roma, in base a un confronto sullo stesso periodo dell’anno scorso, le bietole hanno subito un aumento del 350 per cento, gli spinaci del 225 per cento, i cavoli del 150 per cento. Numeri che in alcuni casi non sembrano giustificabili e la stessa Coldiretti denuncia come potenziale frutto di speculazioni. Intanto destano preoccupazione anche le scorte di gas, gli stoccaggi sotterranei sono pieni per il 61%, speriamo siano in grado di soddisfare il fabbisogno nazionale.

L’attenzione maggiore è dedicata alla popolazione delle aree terremotate, dove oltre al gelo e alla neve, bisogna prestare grande attenzione agli animali, una delle maggiori risorse economiche della zona, a rischio assideramento dal momento che le tensostrutture per sostituire le stalle crollate durante il terremoto non sono ancora in funzione. Come denunciato alcuni giorni fa dal sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi proprio su Libero, meno della metà delle nuove stalle su un totale di 45 era arrivato per i ritardi della ditta cui era stato appaltato il lavoro. E a proposito di animali, lunedì sono state trovate sulla spiaggia di Montesilvano, non distante da Pescara, alcune tartarughe senza vita, anche se secondo i primi accertamenti sembra che la loro morte sia da attribuire più alla pesca accidentale che al maltempo.

L’emergenza al sud riguarda anche le forniture di acqua, a causa di guasti dovuti al gelo e di difficile risoluzione proprio a causa della neve e del freddo. Grossi problemi in Abruzzo e ad Avellino, mentre un problema elettrico presso la diga sul lago di Ancipa, sui monti Nebrodi, ha lasciato la città siciliana di Enna senza acqua. Nella città, nella zona delle Madonie e dell’agrigentino alcune scuole oggi resteranno chiuse, come successo in questi giorni anche in gran parte della Puglia e della Sardegna e in città come Pescara. In molte città gli studenti hanno seguito le lezioni al freddo, per il doppio problema del clima e della ripresa della scuola dopo il lungo periodo di vacanze, durante il quale i riscaldamenti erano spenti. Ma sono stati segnalati anche molti guasti alle caldaie e alle tubazioni che sono in via di risoluzione. Gran parte della rete stradale del meridione è ancora in codice rosso, con numerosi tratti di statali chiusi per sicurezza. Anche la circolazione dei treni continua a subire ritardi e cancellazioni. Al Nord molti incidenti stradali soprattutto in Veneto a causa delle strade ghiacciate.

Da venerdì nuova perturbazione artica manterrà il gelo sull’Italia almeno per 2 settimane e imbiancherà tutto il nord, dove finora i fiocchi di neve sono scesi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.

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