Jean Todt privatissimo: "Perché ho mollato la Ferrari"... e quel ricordo strappalacrime con Schumi
A Maranello Jean Todt è ancora un'istituzione e una maledizione per chi è stato costretto a prendere il suo posto dopo quei sedici anni a capo del Team del Cavallino. Con la Rossa, l'attuale capo della Fia ha vinto otto titoli costruttori, sei Mondiali piloti, poi l'addio. Al Corriere della sera, Todt spiega perché è andato via: "Non ne potevo più di sopportare la pressione di chi deve vincere ogni domenica. E poi ogni ciclo va chiuso. Avevo raggiunto i miei obiettivi, ero interessato a misurarmi con una sfida diversa. No, non vivo di rimpianti. Penso al passato solo quando qualcuno me lo ricorda".
Oltre un decennio in Ferrari legato a doppio filo alla leggenda di Michael Schumacher, con il quale Todt può vantare un rapporto speciale: "Sono molto legato a Michael. Non è mai stata una persona facile nel concedere la propria amicizia. Con me lo fece e queste cose creano relazioni molto forti. Amicizia e affetto, per sempre".
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