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lunedì 5 dicembre 2016

CIAONE MATTEO, RENZEXIT "Ho perso io, mi dimetto" 5 dicembre 2016: addio

Matteo Renzi: "Mi dimetto, al referendum ho perso io"



"Oggi pomeriggio salirò al Quirinale per rassegnare le mie dimissioni". Matteo Renzi dice addio a Palazzo Chigi: la conferenza stampa dopo la devastante sconfitta al referendum costituzionale (con i "No" al 60%) si conclude con un annuncio che era nell'aria. "Questo governo porterà in porto la legge di stabilità", assicura, cedendo poi la palla alle opposizioni su riforme e legge elettorale: "Al fronte del No tocca ora la responsabilità della proposta". 

"Ai No oneri e onori" - "Oggi il popolo italiano ha parlato in modo inequivocabile", è l'esordio commosso del premier. "Un abbraccio forte agli amici del sì, ci abbiamo provato", dice. "Le mie congratulazioni al fronte del No, auguri di buon lavoro nell'interesse dell'Italia e degli italiani". A chi ha vinto il referendum oneri o onori. Spetterà a loro avanzare proposte a partire dalla legge elettorale". "Volevo tagliare le poltrone, non ce l'ho fatta. La prima che salta è la mia", è la conferma. "Qui in questa sala saluterò il mio successore, chiunque egli sarà, e gli consegnerò la campanella e il dossier delle cose che restano da fare".

"Mattarella guida salda" - "Tutto il Paese sa di poter contare su un guida autorevole e salda come quella del presidente Mattarella". "Il governo - assicura - sarà al lavoro nei prossimi giorni per assicurare l'iter della legge di bilancio e seguire i provvedimenti sul post sisma. 

Stilettata a Prodi - "Si può perdere un referendum, ma non si perde il buon umore. Io ho perso e lo dico a voce alta, nella politica italiana non perde mai nessuno", è la stilettata a Pierluigi Bersani e alla sua "non vittoria" del 2013. "Io credo nella democrazia, andiamo via senza rimorsi".

Commosso - "Arriverà il giorno della vittoria", cerca di rincuorare ancora i suoi. "Ci ricorderemo di queste lacrime", dice il premier che ammette di avere "rabbia» per il risultato ma di aver fatto "tutto il possibile" per cambiare l'Italia. Renzi si commuove anche quando ringrazia la moglie Agnese e i figli per averlo supportato in questi giorni. 

Il congedo - In chiusura, Renzi snocciola le riforme portate a termine nei suoi 1.017 giorni a Palazzo Chigi: "Baden-Powell diceva che bisogna lasciare ogni posto un po' meglio di come lo abbiamo trovato. Noi lasciamo l'Italia un po' meglio, con molte cose fatte".

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