"Bisogna fare posto ai migranti". Italiani cacciati dai letti dell'ospedale
di Tiziana Lapelosa
Malati sardi, restatevene a casa. E pure voi, che siete ricoverati, prendete le vostre cose e tornatevene nei vostri, di letti. Arrivano i migranti. Negli ospedali bisogna fare spazio, bisogna lasciare i posti liberi. Per essere pronti all'emergenza. Questo il senso della circolare che lo scorso 13 dicembre è stata inviata ai direttori del San Giovanni di Dio e del Policlinico «Casula» di Monserrato dal direttore medico dei presidi ospedalieri di Cagliari, Giuseppe Ortu. Oggetto: "Bloccare ricoveri programmati e dismissione pazienti dismissibili". Testo: «In previsione dello sbarco dei migranti previsto per la giornata di oggi si invitano le SS.LL. a voler provvedere a bloccare i ricoveri programmati e a dimettere i pazienti dimissibili, al fine di poter affrontare l'eventuale emergenza».
Lo sbarco di riferimento è quello dello scorso 13 dicembre. A bordo della nave "Diciotti" sono arrivati 858 migranti, per la stragrande maggioranza uomini a fronte di 40 persone tra donne e minori, oltre a sei cadaveri di donne. I clandestini erano sui gommoni al largo delle coste della Libia e sono stati messi in salvo grazie a diverse operazioni. Presi e portati in Sardegna, Italia. Dove i medici sono stati invitati a "sfrattare" i malati sardi in attesa di ricoverare, al bisogno, quelli africani. Mors tua vita mea. I pazienti di serie b, magari da mesi in attesa di un esame diagnostico o di visite specialistiche per le quali oramai si è abituati ad attendere dei mesi, devono farsi da parte in nome dell'accoglienza.
L'iniziativa ha mandato su tutte le furie Mauro Pili (Unidos), oggi deputato del Gruppo Misto, in passato esponente del Pdl ed ex presidente della Regione Sardegna. Lui proprio non ci sta. Si tratta di una decisione «imposta dall'assessorato regionale tra la follia e la totale spregiudicatezza di una Regione allo sbando che arriva a pianificare lo sfollamento degli ospedali», ha fatto sapere dopo aver pubblicato la circolare sui social con la premessa «quello che non si deve sapere». E sbotta: se uno è ricoverato lo è per un motivo, altrimenti non lo sarebbe.
Mica in ospedale ci si sta per perdere tempo... Quindi? «Non ci sono commenti - dice, - e nemmeno troppe interpretazioni. È una gestione scandalosa, un atto che rasenta la follia». In una regione al collasso dal punto di vista dell'accoglienza, al punto che centinaia i profughi vengono regolarmente spediti sul "continente", quel che ferisce è dunque il pressapochismo. «Come si fa - insiste Pili - a far arrivare tanti migranti senza aver verificato le più elementari esigenze dell' accoglienza, a partire da quella sanitaria?».
Ovvero: perché non verificare già a bordo della nave, mentre i profughi vengono salvati e portati nel luogo di accoglienza, chi ha o meno bisogno di cure, senza dunque svuotare gli ospedali dai pazienti italiani? Pronta, dunque, una interrogazione urgente al ministro della Salute. Giusto per capire come stanno davvero le cose. Chiamato in causa, l'assessore regionale alla Sanità minimizza. Il contenuto della circolare? «È una regola generale che, quando avvengono fatti eccezionali, si attivi un piano che prevede che siano prontamente dismessi i pazienti per i quali il medico che li ha in cura ha già stabilito la dismissibilità». Ma Pili insiste: «O si afferma che i pazienti vengono trattenuti indebitamente oppure che vengono dimessi prematuramente». Il documento scovato da Pili ha fatto rapidamente il giro del web, fino ad arrivare al leader leghista Matteo Salvini. Che su Fb ha scritto: «I "migranti" prendono il posto dei pazienti... Follia!».
Nessun commento:
Posta un commento