I funerali di Dario Fo un caso politico: "75 minuti di delirio rosso sulla Rai"
Un funerale laico per Dario Fo davanti al Duomo di Milano, con la Chiesa non propriamente contenta. E in diretta tv sulla Rai, "75 minuti di delirio rosso" tra lacrime e pugni chiusi, pagati ovviamente da noi. L'evento di sabato mattina ha lasciato strascichi polemici, un po' per il tenore della cerimonia con il figlio Jacopo protagonista e, sul sagrato, una sfilata di politici (dalla sinistra ai 5 Stelle) e un po' per i palinsesti stravolti da viale Mazzini, tra Raiuno, RaiScuola, GR1 e Rainews. Come ricorda il Giornale, sul web non sono mancate le critiche: "Perché devo pagare il canone Rai per guardare i funerali di Dario Fo?", "Continua il delirio anticlericale di Dario Fo sulla Rai, mai tanto soddisfatto del mancato pagamento canone", con la telecronaca dell'inviata del Tg1 fin troppo entusiasta secondo molti. "Un grande, un genio, qualcuno che ha dato qualcosa a ognuno di noi. Oggi è un lutto ma mai così allegro, festoso, proprio come voleva lui", è uno dei passaggi finiti sotto accusa. E ancora: "Tantissime le sollecitazioni da Petrini, amici da sessant'anni insieme militanti comunisti contro tutte le povertà. Una vita passata in una militanza civile che non si può separare dal suo fare arte". Un finale in crescendo: "È un funerale paradossale, perché si sentono parole, ideali e valori che non si sentivano da tantissimo tempo, e tutto accade sul sagrato del Duomo, un paradosso totale che avrebbe divertito tantissimo Dario. Solo lui poteva far sventolare bandiere rosse e far cantare Bella ciao sul sagrato del Duomo. Vedremo adesso cosa farà Milano, perché il sindaco Sala ha ammesso che la città ha ricevuto da Fo più di quello che gli ha dato". E pazienza se molti a casa, nonostante il premio Nobel, non condividessero molte delle cose fatte e dette dal premio Nobel per la letteratura.
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