Addio Equitalia, come si pagheranno le cartelle esattoriali
Con l'ultima legge di Stabilità, il governo ha ufficializzato la chiusura di Equitalia, ma non la contestuale cancellazione delle cartelle esattoriali. I debiti con lo Stato non svaniscono per chi è capitato tra le fauci dell'agenzia di riscossione, in diversi casi però potrebbero ridursi. Secondo l'anticipazione del Corriere della Sera, il governo ha intenzione di rottamare circa 100 miliardi di euro, vale a dire tutte le cartelle di Equitalia già in corso di riscossione, anche quelle che gli italiani stanno pagando a rate, oltre che quelle ancora da emettere.
Salvo modifiche all'ultimo momento del testo approvato dal governo, l'operazione di dimagrimento delle cartelle esattoriali riguarderà tutte quelle emesse entro il 31 dicembre 2016, che riguardino debiti con il fisco o verso enti pubblici come Inps o Comuni. Nell'operazione dovrebbero rientrare anche i casi di ruoli emessi per il mancato pagamento dell'Iva.
Una volta che la legge entrerà in vigore, la somma da pagare allo Stato dovrà essere quella della multa ricevuta o della tassa non pagata, oltre che gli interessi maturati con la scadenza della multa. A sparire dovranno essere gli interessi di mora che finora partivano da quando la cartella veniva notificata. A calare sarà anche l'aggio, il costo di onere di riscossione di cui ha goduto Equitalia e ogni altra agenzia di riscossione come corrispettivo del servizio svolto. Questo non dovrà essere superiore al 3% se la cartella viene pagata entro i primi due mesi, 6% se si sfora il bimestre.
Restano i dubbi su come si svolgerà questa operazione. Il meccanismo potrebbe non essere automatico, richiedendo così una esplicita richiesta da parte del contribuente per usufruire della nuova cartella più economica. Ma fino a quando il testo non vedrà la luce in Gazzetta ufficiale, non servirà a molto prendere tempo rinviando i pagamenti in corso.
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