Assicurazioni, lo sfregio alle vittime: "Volete i soldi? Allora dateci questo"
C'è chi lo aveva in mano. Chi sul tavolino tra le due file di sedili. E adesso non ha la minima idea di dove possa essere finito quel maledetto biglietto. Quello con cui, lo scorso 12 luglio, è salito su un treno delle Ferrovie Nord Baresi per scendervi con le gambe fratturate, costole rotte, traumi facciali e cranici gravissimi. I miracolati dei due treni, alcuni ancora in ospedale, altri sono usciti. A tutti loro spetta un risarcimento assicurativo.
Ma ecco, come racconta oggi il quotidiano La Repubblica, che spunta la beffa. Perché l'agenzia assicurativa Spada, tra i tanti documenti che richiede a feriti e infortunati per ammetterli al risarcimento, chiede anche il biglietto di viaggio di quella maledetta mattina. "Sono rimasto allibito. Avevo chiesto un anticipo per sostenere le spese della riabilitazione", dice Raffaele Di Ciommo. "È assurdo, figuriamoci se in quei momenti drammatici uno pensa al biglietto. Io sono certo che quando c’è stato lo scontro lo avevo in mano". Valentina, un’altra superstite, invece ricorda che lo teneva "sul tavolino" dice.
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