Lo sfregio della Rai ai non udenti: cosa sono costretti a pagare
Le associazioni dei non udenti sono pronte a dare battaglia alla Rai. Pomo della discordia è la riduzione drastica di programmi sottotitolati, calati ormai al 30%. E il problema non è solo una questione di quantità, ma anche e forse soprattutto di qualità. Molto spesso, hanno denunciato le associazioni, i testi che compaiono in sovraimpressione non sono ben sincronizzati tra loro, rendendo la visione di un film o di un programma praticamente impossibile. Senza dimenticare poi l'invadenza delle breaking news sui canali dedicati, per esempio, ai bambini. Il caso più eclatante è stato quello della morte di Stefano Cucchi, annunciato durante un programma per bambini con sottotitoli scorrevoli e ben evidenti. A far saltare la mosca al naso dei non udenti, poi, la Rai si è impegnata fino in fondo, visto che per loro non esiste alcuna esenzione del canone.
La beffa diventa una clamorosa presa in giro, considerando che canali come Rai4, Rai5 e Raimovie, ricorda Il Tempo, non sono per nulla accessibili ai non udenti. Non va meglio ai più piccoli, costretti a guardare Rai Gulp cercando di interpretare le sole immagini, visto che neanche il canale per bambini è dotato di sottotitoli. Una situazione insostenibile secondo associazioni come "Avvocato del cittadino", che sta raccogliendo diverse denunce puntando a una causa: "Chiederemo 2 mila euro per ogni abbonato - ha spiegato il presidente dell'associazione Emanuela Astolfi - Si tratta di una condotta discriminatoria che rende inaccessibile parte del servizio pubblico agli utenti con disabilità. Rimuovere gli ostacoli,rispettare le diversità,e favorire la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società delle persone con disabilità è un preciso dovere dello Stato". Il Presidente dell'Ente Nazionale Sordi, Giuseppe Petrucci, ha anche scritto a Matteo Renzi, lamentando la qualità delle trasmissioni offerte ai non udenti dal servizio pubblico: "Vengono privilegiati programmi di medio livello e intrattenimento popolare".
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