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venerdì 20 maggio 2016

Strage Egyptair, trovano strani detriti Un vero mistero: "Non sono di un aereo"

Strage Egyptair, trovano degli strani detriti. Il giallo che può stravolgere tutto



Il mistero si infittisce circa il relitto dell'aereo dell'Egyptair: il capo dell'agenzia greca per la sicurezza sul volo ha infatti, affermato che i frammenti finora ritrovati in mare non appartengono ad un aereo, quindi non sarebbero dell'Airbus sparito la scorsa notte nel Mediterraneo, smentendo così quanto precedentemente affermato alla Cnn il vicepresidente dell'Egyptair. "Una verifica sui ritrovamenti mostra che non appartengono ad un velivolo", ha detto Athanassios Binis, capo dell'Autorità greca per la sicurezza del volo e le indagini sugli incidenti, aggiungendo che ciò è stato confermato dalle autorità del Cairo.

Le versioni - Intanto, anche se finora non è arrivata alcuna rivendicazione, l'ombra del terrorismo si innesta tra le ipotesi passate al vaglio e che si sono rincorse per tutto il giorno sulle cause del disastro. I primi a evocare il terrorismo, sono stati gli egiziani per bocca del ministro dell'aviazione Sherif Fatih dopo che il presidente francese Francois Hollande aveva detto di non escludere "nessuna ipotesi". E poi l'intelligence russa, seguita da fonti americane che hanno parlato di "bomba", salvo poi fare parziale marcia indietro in serata con il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, per il quale è ancora troppo presto dire che cosa può aver provocato la tragedia. Mentre per Hillary Clinton "sembra proprio un atto di terrorismo".

Le rotte - Secondo il sito specializzato FlightRadar24 il 18 maggio all'1:30 GMT ha lasciato Asmara, in Eritrea, alla volta del Cairo. Poi ha fatto un'andata e ritorno tra la capitale egiziana (6:21) e Tunisi (10:53), e quindi dal Cairo (14:50) è partito per Parigi, che ha lasciato ieri sera alle 21:09. Un percorso in capitali dove il rischio terrorismo è elevatissimo e, possibili falle nella sicurezza ce ne potrebbe essere state. Ad alimentare le paure di un ennesimo 'atto di guerra del terrorismo jihadista i molti misteri che i rottami dell'aereo, per ora, si sono portati sul fondo del mare. Le fiamme avvistate in cielo questa notte, a 240 chilometri a sud dell'isola greca di Karpathos, dal capitano di un mercantile potrebbero far pensare a una bomba a bordo o ad un kamikaze che si è fatto esplodere, magari minacciando il pilota. Il che potrebbe spiegare le virate scomposte che hanno fatto precipitare l'aereo da 37.000 a 15.000 piedi. Solita strategia del terrore per colpire Parigi e dintorni? O un obiettivo più preciso: qualcuno a bordo da far fuori.

I passeggeri noti - Tra i passeggeri noti c'erano Ahmed Helal, egiziano, direttore di Procter & Gamble negli stabilimenti industriali di Amiens; la cognata di Hisham el-Maqawad, numero due dell'ambasciata egiziana; Sahar al-Khawaga, donna che lavorava all'ambasciata saudita al Cairo. E forse qualcuno del quale le generalità non sono state rese note. Ma se molti, con più o meno cautela, hanno provato a cercare tra le pieghe della guerra jihadista all'Occidente o tra possibili rese di conti interne agli intrecci che attraversano il medio oriente e il nordafrica, sono davvero pochi quelli che credono a un guasto.

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