Visualizzazioni totali

giovedì 5 maggio 2016

Soru, un altro condannato nel Pd Tre anni per evasione. Addio-casa

Soru, un altro condannato nel Pd Tre anni per evasione



Altri disastri per il Pd di Matteo Renzi. Renato Soru, europarlamentare e segretario del partito in Sardegna (immediatamente dimissionario), è stato condannato a tre anni di reclusione per evasione fiscale. "Una sentenza ingiusta da mio punto di vista", ha subito commentato l’ex presidente della Regione e fondatore di Tiscali uscendo dall'aula del tribunale di Cagliari. E ai cronisti che gli chiedevano se si sarebbe dimesso ha risposto: "Penso a tante cose, tra cui questa. È un momento molto grave della mia vita". Pochi minuti dopo, come detto, sono arrivate le dimissioni dalla segreteria del Pd sardo.

"Non ho mai voluto sottrarre soldi al Fisco. Ho dimostrato di aver investito su un progetto industriale, quello di Tiscali, e non sul volermi arricchire". Così Soru si era difeso il 28 gennaio scorso al processo per evasione fiscale per flussi di denaro passati attraverso la società Andalas, con sede a Londra e riconducibile allo stesso patron di Tiscali, come da lui sempre dichiarato alla Consob.

Stando alle accuse, legate a una complessa ed estremamente tecnica controversia fiscale, nel 2004 la società londinese, avrebbe concesso un prestito di oltre 27 milioni di euro alla Tiscali finance. La società con sede a Cagliari, a Sa Illetta, nei cinque anni successivi avrebbe restituito parte del debito versando anche gli interessi alla Andalas. Soldi che non sarebbero stati mai dichiarati al fisco né inglese né italiano. Da qui le contestazioni che Soru, presidente della Regione Sardegna dal 2004 ai primi del 2009, aveva cercato di respingere punto per punto. I suoi legali avevano sostenuto che Soru, all’epoca dei fatti contestati,svolgeva il suo ruolo di presidente della Regione Sardegna in modo maniacale che lo portava, inevitabilmente a trascurare le sue aziende.

"Sono chiamato in causa per un’operazione che solo per motivi formali da perdita, quale è stata, figura come un utile che però non ho realizzato", aveva spiegato l’europarlamentare. "Non sapevo e non pensavo che quella operazione potesse essere rilevante. Ho fatto le cose senza cercare vantaggi fiscali, dimostrando di non mettere il denaro al primo posto. Ma questa vicenda si è trasformata in un incubo". In tribunale Soru aveva spiegato che, visto il suo ruolo pubblico, aveva deciso di non impelagarsi in una controversia fiscale ma di pagare quanto gli veniva chiesto. La sua pratica però era già finita ad Equitalia con tutti i meccanismi di moltiplicazione degli importi che hanno portato la cifra da versare, a poco meno di dieci milioni di euro. "Non è stato facile. Mi hanno preso un terzo dello stipendio e messo la casa in vendita". La sua villa di Cagliari sul colle di Bonaria è stata infatti ipotecata da Equitalia.

Nessun commento:

Posta un commento