Ncd contro Pd, il governo si spacca sulle adozioni gay
Il governo ha rischiato grosso sulle unioni civili, ne è passato indenne grazie a una difficilissima mediazione tra Pd e Ncd e dopo qualche giorno torna a spaccarsi sul tema che era stato stralciato proprio per evitare guai, le adozioni gay. "Sia chiaro che non può rientrare dalla finestra quello che è uscito dalla porta - è l'affondo dell'alfaniano Enrico Costa, ministro per gli Affari regionali con delega alla Famiglia -. In tema di stepchild adoption fino a oggi la giurisprudenza ha dato delle interpretazioni colmando un vuoto normativo. Ora quel vuoto non c'è più, c'è una norma chiara che esclude la stepchild adoption, a maggior ragione alla luce dei lavori parlamentari, e quindi mi attendo di vedere chiusa una fase di interpretazione creativa". Parole che non sono piaciute alla senatrice del Pd Monica Cirinnà, firmataria della legge e simbolo della sua versione più "radicale" che comprendeva anche le adozioni gay: "Non è così, non c'è alcuna giurisprudenza creativa, c'è la giurisprudenza che, davanti alla scelta del legislatore di non decidere, continua ad applicare la norma esistente che è la legge sulle adozioni che è richiamata esplicitamente al punto 20 del maxi-emendamento del governo".
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