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mercoledì 11 maggio 2016

L'ultimo scandalo di Banca Etruria: a chi prestava decine di milioni di euro

L'ultimo scandalo di Banca Etruria: a chi prestava decine di milioni di euro



Banca Etruria concedeva prestiti a grandi gruppi amici coi conti disastrati e senza criteri ragionevoli. Una modalità che evidenzia una "incapacità generalizzata a gestire il credito", dice il commissario Giuseppe Santoni nella relazione finale sull'insolvenza. Riporta Repubblica che Santoni, in oltre 150 pagine, elenca le ragioni del fallimento dell'istituto di credito e non risparmia i vertici: "Nonostante le pressanti indicazioni di Bankitalia, restavano singolarmente inerti". Aggiunge "difetti nei controlli di primo e secondo livello sui conti transitori, e anomalie nelle verifiche anti-riciclaggio".

Il documento servirà al pool di magistrati di Arezzo a definire le ipotesi della bancarotta fraudolenta. A cominciare dalla gestione disastrosa dei grandi creditori. Quattro in particolare che, insieme, hanno accumulato un'esposizione superiore a cento milioni, soldi che Etruria non ha più avuto indietro. Il primo è il gruppo Sacci spa (50 milioni), storica azienda del cemento di proprietà della famiglia Federici ritenuta vicina a Gianni Letta. Il secondo è Privilege Yard spa che ha avuto una ventina di milioni per il progetto dello yacht più grande del mondo fallito prima di essere completato. Altri 20 milioni sono andati a Villa San Carlo Borromeo, una srl che possiede l' omonimo hotel cinque stelle di Senago fallita l' 11 giugno scorso. Infine, l'immobiliarista Pierino Isoldi, diversi guai con la giustizia alla spalle, che ha ottenuto una quindicina di milioni di euro nel 2010 per la Isoldi Holding spa, poco prima di finire in amministrazione controllata.

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