Maria Elena Boschi a sorpresa: secondo lavoro in Inghilterra
"Sappiamo che c'è ancora un sacco di lavoro da fare per colmare i vuoti degli ultimi 20 anni, ma l'Italia ha finalmente riavviato i suoi motori". Maria Elena Boschi sbarca in Inghilterra e lo fa come editorialista. Il ministro delle Riforme ha scritto una "colonna" per il prestigioso quotidiano britannico Independent difendendo, ovviamente, il lavoro fatto dal governo Renzi: "Se ora possiamo affermare che l'Italia ha la sua casa in ordine - ha continuato Boschi nel testo pubblicato questo pomeriggio sul sito Internet del quotidiano londinese - è anche perché, avendo scritto una nuova legge elettorale che assicura stabilità e governabilità, siamo sul punto di riformare le nostre istituzioni". L'editoriale del ministro strizza l'occhiolino ai lettori britannici citando Charles Dickens ("Era il migliore dei tempi, era il peggiore dei tempi, era l'era della saggezza, era l'era della follia") e il segretario generale dell'Onu Dag Hammarskjold (morto in un misterioso incidente aereo nel 1961 nell'allora Rhodesia), che ha scritto come gli italiani vogliano dire "grazie al passato e sì al futuro", ma è anche rivolto ai connazionali che abitano nel Regno Unito e a quelli in patria che leggono la stampa internazionale.
"Questa è per l'Italia un'epoca di grandi cambiamenti e il primo cambiamento si è avuto il 12 aprile, con un emendamento alla Costituzione italiana che semplifica il modo in cui il governo lavoro, una riforma che ha finalmente visto la luce dopo 30 anni di tentativi senza risultati". La Boschi cita la riduzione dei senatori e delle funzioni del Senato, la riforma del voto di fiducia e la semplificazione del procedimento legislativo. "Ora abbiamo una più chiara divisione dei poteri e delle responsabilità fra il governo centrale e le regioni", ha aggiunto il ministro che poche settimane fa era proprio a Londra in visita ufficiale. E le riforme dell'esecutivo "in vari campi" "stanno ora cominciando a dare frutti. La nostra economia sta crescendo e la posizione italiana in Europa sta passando da quella di fonte di problemi a quella di chi fornisce risposte. L'Italia ha riguadagnato credibilità nell'affrontare due delle più grandi sfide che dobbiamo fronteggiare, insieme a quella del terrorismo intenazionale: il dilemma della crescita economica e il bisogno di fornire una soluzione di lungo termine al problema dell'immigrazione". Infine, il referendum di ottobre. "I nostri obiettivi sono quelli di stabilire una democrazia capace di prendere decisioni. E la parola finale sarà dei cittadini. Al referendum del prossimo ottobre ognuno di noi sarà chiamato a decidere che tipo di futuro vogliamo per il nostro Paese dicendo sì o no alle riforme costituzionali".
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