Enrico Letta, le pugnalate (e le gufate) a Renzi su Pd, Verdini e Berlusconi
"Guardo da lontano, con preoccupazione e partecipazione emotiva a questa crisi di valori, di comportamenti e di prospettive". L'ex premier Enrico Letta commenta con queste parole i sussulti che continuano a scuotere il Pd. "Spero prevalga la voglia di ognuno di salvare l'Ulivo e il Partito democratico - dice in un'intervista al Corriere della Sera - che sono la più grande novità positiva della politica italiana degli ultimi venti anni". "Il rischio di una crisi insanabile - aggiunge rispondendo a una domanda sulla possibilità di una scissione - dovrebbe portare tutti a essere più responsabili, a partire da chi ha l'onore della guida e che ha dunque una responsabilità in più". Quanto a Matteo Renzi, dal segretario Pd "mi aspetto che chi guida si assuma l'onere della inclusione e non l'onere del cacciare un pezzo di Pd". C'è poi il capitolo Denis Verdini con il sostegno di Ala al governo. Letta non si sente chiamato in causa, nel raffronto con il governo di larghe intese varato con l'appoggio di Forza Italia. "Trovo molto scorretto questo paragone. Non si può paragonare un governo di eccezione, nato perché non c'erano altre maggioranza possibili, con un governo di scelta come quello che Renzi rivendica sempre di essere". Come voterà al referendum di ottobre? "Quando tutti i dati saranno chiari, dirò come la penso. Ma non mi sento di criticare Renzi per aver deciso di investire su questo tema. Lo stesso fece Silvio Berlusconi sul referendum del 2006, anche se poi lo perse".
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