Juve, la beffa è atroce: domina il Bayern ma perde 4-2 ai supplementari, addio Champions
Il sogno della Juventus si spegne al 90'. All'Allianz Arena va in scena la partita "quasi perfetta", con i bianconeri che perdono 4-2 ai supplementari contro il Bayern Monaco, dopo aver chiuso in vantaggio 2-0 il primo tempo, e vengono eliminati dalla Champions League quando i quarti di finale sembravano a un passo. Il 2-2 che impatta l'andata a Torino arriva al 91', dopo un'ora abbondante di dominio italiano. Non nel possesso palla ma nella tattica e nella tecnica, con la Juve strepitosa nell'ingabbiare i tedeschi e ripartire in contropiede. Allegri ha messo la museruola a Guardiola (il 4-3-3 agile con Cuadrado e Alex Sandro ha funzionato a lungo), ma alla fine hanno prevalso l'esperienza, la personalità, la condizione fisica e soprattutto la profondità di panchina del Bayern. Troppo hanno pesato le assenze di Dybala, Marchisio e Chiellini e la scarsa autonomia di troppi uomini-chiave, da Khedira a Mandzukic.
Juve padrona per un'ora - L'inizio è uno choc, ma per i tedeschi: al 6' Alaba pasticcia una chiusura su Lichtsteiner, palla al centro per Pogba che insacca a porta vuota. Il terzino austriaco è insieme a Kimmich il peggiore della retroguardia bavarese, formato groviera. E anche Neuer ci mette del suo quando sbaglia un rinvio e sul rimpallo la palla finisce a Morata, che insacca con un pallonetto. L'arbitro fischia fuorigioco, molto molto dubbio. Il Bayern è lento, impreciso, impaurito mentre la Juve gioca compattissima dietro, recupera palla e colpisce. E fa malissimo: alla mezz'ora capolavoro di Morata, coast to coast con tre dribbling e scarico al limite dell'area per Cuadrado, il colombiano finta il tiro e poi conclude per il 2-0. Manuale del calcio, altro che tiki taka. Tutti si aspettano una reazione dei padroni di casa, ma arriva il clamoroso palo ancora di Cuadrado (gol mangiato).
Beffa al 90' - La ripresa segue lo stesso copione del primo tempo: per il Bayern sterile possesso palla (e che di spettacolare, a differenza dell'andata, non ha nulla) e brividi dietro. Progressivamente, però, la Juve cala fisicamente e anche i cambi di Allegri (Sturaro per Khedira, un pessimo Pereyra per Cuadrado e Mandzukic per Morata) non aiutano. Il Bayern non fa molto, ma la butta sul fisico e l'intensità e inizia a spedire palle in are e al 73' arriva il golletto di Lewandoski, di testa nell'area piccola. Comincia un'altra partita, fatta di tensione ed errori, da una parte e dall'altra. Buffon è quasi inoperoso, e per questo al 91' il pareggio è ancora più beffardo. Evra non allontana, Vidal recupera, allarga a Coman (due ex juventini) cross e il solito, implacabile Mueller segna sempre di testa il 2-2. Lui, sgraziato e letale, come nella tradizione teutonica, perfetto simbolo di questo Bayern assai poco guardioliano.
Decidono i cambi - I supplementari proseguono praticamente senza sussulti fino al 3' del secondo extra-time: Juve sulle gambe, triangolo in area tra Mueller e Thiago Alcantara, dentro per Ribery da pochi minuti, e destro rasoterra chirurgico dell'ex Barcellona. Partita finita, anche perché passa qualche secondo e Coman, ancora lui, s'inventa lo strepitoso 4-2 che restituisce, con gli interessi, il maltolto di Torino. E la doppia clamorosa occasione fallita da Mandzukic e Sturaro spegne le ultime speranze e aggiunge amarezza al verdetto finale.
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