Canone Rai, adesso le compagnie elettriche vogliono farci la "cresta"
Canone Rai, siamo alla stretta finale. Ieri, come riporta il quotidiano "Italia Oggi", c'è stato un incontro tra ministero dell'Economia, ministero dello Sviluppo economico e gestori elettrici nel corso del quale sono stati illustrati i contenuti del decreto di attuazione delle norme contenute nella legge di Stabilità 2016. Ebbene, è stato confermato che il pagamento del canone per la tv pubblica avverrà su base annua con dieci rate mensili inserite nella bolletta elettrica da gennaio a ottobre. E dato che l'importo complessivo del balzello televisivo è di circa 100 euro annui, ogni rata sarà di circa dieci euro. Un modo sicuramente "indolore" per far mandare giù la pillola agli italiani. Più doloroso sarà però il primo pagamento, quello che si dovrà fare il prossimo luglio: in quella bolletta, infatti, ci troveremo gli importi mensili da gennaio a quel mese. Ovvero sette rate tutte insieme, per un ammontare di circa settanta euro. Il contribuente, qualora resti indietro con una o più delle rate tv in bolletta (la priorità del pagamento è data alla componente elettrica della stessa, avrà un anno di tempo per saldare gli arretrati: le azioni di recupero delle somme non corrisposte, unitamente a sanzioni e interessi, saranno effettuate dall'Agenzia delle Entrate. Nel provvedimento è comunque scritto neo su bianco che "in nessun caso il mancato pagamento del canone comporta l'interruzione della fornitura elettrica", sempre che la componente elettrica della bolletta sia regolarmente pagata.
Nel frattempo, quando mancano ormai appena quattro mesi al via dell'operazione, emerge un nuovo, spinoso, problema. Quello dei rimborsi dovuti agli utenti che abbiano pagato con la bolletta anche il canone tv, pur non essendo abbonati rai o non possedendo un televisore. L'articolo 6 della bozza di decreto messa a punto dal minsitero si dice che debbano essere in questo caso le compagnie elettriche, e non il fisco attraverso l'Agenzia delle Entrate, a rimborsare gli utenti. Ma le compagnie non ci stanno, perchè l'operazione costa in termini di denaro e di sforzo organizzativo. Anche perchè nella fase di avvio, gli errori potrebbero essere molti. Ecco allora spuntare la richiesta, da parte delle compagnie elettriche, di un "rimborso spese" da parte dello Stato. Sul quale ci sarebbe stata un'apertura da parte del governo. La soluzione individuata sarebbe quella di utilizzare un fondo a disposizione dell'Agenzia delle Entrate proprio per la gestiuon dei contenziosi sul canone.
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