Bersani al tritolo, la frase contro Renzi: "Mi vuole cacciare? Ma prima si deve..."
Se non è il preludio per una scissione, poco ci manca. Almeno stando a sentire le parole di Pierluigi Bersani ai giornalisti nei corridoi di Montecitorio, a pochi giorni dal voto di fiducia al governo Renzi del gruppo Ala di Denis Verdini. Se l'ex fedelissimo del Cav sia o meno entrato in maggioranza, per Bersani ci sono pochi dubbi e da parte sua partono una serie di attacchi ferocissimi contro il segretario del Pd: "Non è vero che abbiamo bisogno di Verdini come non era vero che avevamo bisogno di Berlusconi con il Patto del Nazareno. È una scelta - ha ribadito - Renzi scelga se vuol fare quello che rottama o quello che resuscita e su questo bisognerebbe fare una discussione anche congressuale".
Porta in faccia - La minoranza di sinistra del Pd ha chiesto alla segreteria di anticipare il congresso, ma da Renzi è arrivato un secco no: "Una risposta arrogante, tranciante - ha rimbrottato Bersani che ormai sembra quasi rassegnato a un'idea - eccoci finalmente approdati alla Casa delle Libertà. Se uno che vota la fiducia non è in maggioranza - come hanno tentato di chiarire alcuni ministri Pd - allora uno che non la vota non è all'opposizione... siamo tra aggiuntivi e disgiuntivi, siamo nella Casa delle Libertà".
Metamorfosi - A Renzi Bersani riconosce con acidissimo sarcasmo un grande merito: "È riuscito a cambiare la papille gustative di un bel pezzo dell'area democratica e del mondo dell'informazione, visto che ora Verdini risulta improvvisamente commestibile. Io continuo a trovare questa cosa piuttosto sorprendente". Più volte pungolato, Bersani dice di non avere nessuna intenzione di mollare il partito: "Se uno riesce a buttarmi fuori, deve aver un gran fisico..."
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