Monte dei Paschi, Carige e Banco Popolare le peggiori in Borsa negli ultimi 10 anni
L'ultima mazzata è arrivata giusto oggi, con l'ennesima picchiata di Piazza Affari che è tornata ai minimi del 2014. Monte dei Paschi di Siena ha lasciato sul terreno un altro 6,67%, Carige il 7,27% e Banco Popolare addirittura il 10,02. Le tre banche sono tra le più in crisi in queste ultime settimane di quotazioni in Borsa. E un articolo del "Fatto Quotidiano" mostra come negli ultimi dieci anni siano quelle che in Italia hanno perso di più del loro valore in Borsa a Piazza Affari.
A gennaio 2007, scrive il giornale di Travaglio, MPS capitalizzava in Borsa 74 miliardi di euro. Dieci anni più tardi la banca capitalizza 21 miliardi di euro, ma solo dopo ben tre aumenti di capitale lanciati tra il 2008 e il 2012, che hanno richiesto mezzi freschi per 14,5 miliardi. La tabella riportata dal "Fatto" è spaventosa, perchè evidenzia come negli ultimi dieci anni le principali banche italiane siano state degli autentici "buchi neri" per il loro azionariato, coi titoli che hanno perso in più di un caso oltre il 90% del loro valore. Da questo punto di vista la peggiore è Mps, il cui titolo è passato dagli 85,6 euro del gennaio 2007 agli attuali 0,54 euro, con un calo del valore del 99,32%. La seconda peggiore è Carige, il cui titolo da 43,8 euro è sceso a 0,61. Sul podio anche Banco Popolare, passato da 115,8 euro ad azione a 7,99 (quotazione di oggi a Piazza Affari) con un calo del 92,3%. Seguono in questa classifica dell'orrore Credito Valtellinese (-89%), Unicredit (-86,4%), Banca Popolare di Milano (-81,2%), Ubi (-77,6%), Banco Desio (-71,7%), Banca Popolare dell'Emilia Romagna (-70,4%9), per chiudere la top ten al contrario con la Banca Popolare di Sondrio (-63,5%). In questa classifica dei "buchi neri" si salvano in pochi: il Fatto indica Banca Ifis, il cui titolo da gennaio 2007 è passato da 7,6 euro a 28,1, con un aumento di valore del 267,9%, e Banca Generali, che è passata da 9,7 euro ad azione a 24,2 (+150,3%).
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