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giovedì 28 gennaio 2016

Caivano (Na): L'Architetto Luigi Sirico interviene sulla questione politica locale: Don Camillo, Peppone e....

Caivano (Na): L'Architetto Luigi Sirico interviene sulla questione politica locale: Don Camillo, Peppone e....


a cura di Gaetano Daniele





Dott. Simone Monopoli
Sindaco di Caivano

Caivano - Dopo meno di otto mesi dall’insediamento dell’amministrazione Monopoli: dimissioni del vice sindaco Bellastella e dell’assessore Sorrentino e tante polemiche in maggioranza, tra rilancio amministrativo asini e cavalli. Rimpasto in Giunta o crisi politica? Chiediamo una opinione in merito al leader dell’opposizione in Consiglio Comunale, architetto Luigi Sirico

Architetto Sirico, cosa ne pensa, prego, ci dica. 

Architetto Luigi Sirico
Leader opposizioni (PD)
C’è una figura letteraria che si chiama inversione comica o inversione di senso. E’ una figura antica che si ritrova in Boccaccio, in certa novellistica rinascimentale di sapore goliardico e giunge fino a noi, con Guareschi. Si,  il nostro Giovannino Guareschi, quello di Don Camillo e Don Peppone, che tutti conosciamo. E’ lo stratagemma a cui ricorrono alcuni scrittori per suscitare ilarità e divertimento. Consiste nel dire una cosa dicendo esattamente il suo contrario, in tono ironico. Lo facciamo anche noi nella vita quotidiana. Ad un bambino che ha compiuto un pasticcio diciamo: “bravo hai fatto proprio un bel capolavoro”. 

L’amministrazione Monopoli è maestra dell’inversione comica, anche involontariamente. Assessori e aspiranti assessori, consiglieri eletti e consiglieri potenziali, vecchi politici in disarmo e nuovi politicanti, si affrontano quotidianamente in punta di penna su facebook e sui quotidiani locali, con una scrittura sorprendente se commisurata all’eloquio degli autori (si vede che è cambiato tutto: ai miei tempi i compiti scritti erano più difficili di quelli orali).

Peppone
Ma qual'è il contenuto di tutti questi sproloqui: le cariche di assessori e altri benefici. E allora nel nome di un posto in giunta o nel sottogoverno (come si diceva nella prima repubblica) si cambia partito, si fanno nuove alleanze, si attacca e ci si difende. Ma per fare cosa? Boh. Nessuno ancora lo sa. Se i cittadini di Caivano avessero la pazienza di andare a vedere i provvedimenti portati in Consiglio Comunale, si accorgerebbero che, tranne che per qualche adempimento di legge, sono stati tutti proposti dalla minoranza. 

E sempre la minoranza ha chiesto di porre all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale il tema del nuovo piano regolatore, del piano commerciale,  degli sgravi fiscali per le attività commerciali che si insedino nel centro storico. E stata la minoranza a porre alla attenzione del consiglio comunale la illegittimità di alcuni atti (proroghe di appalti e altre quisquiglie) e il disastro dei lavori del Castello Comunale. 

Don Camillo
E la maggioranza e il sindaco? Sono impegnati del delizioso gioco dell’inversione comica. A loro insaputa come al solito. Per cui la lotta senza quartiere per un posto in giunta la chiamano: “fase due di rilancio amministrativo”. La richiesta di un assessorato diventa: “coinvolgimento democratico nelle scelte politiche e nell’azione amministrativa da intraprendere”. E così via con altre chiacchiere. Ma i fatti ? Stanno ancora a zero. In giro c’è solo un gran disordine e oramai neanche le inversioni comiche suggerite dal ghost writer, pagato con i soldi dei cittadini di Caivano, riesce più a nascondere una superficialità e una insipienza amministrativa ormai sotto gli occhi di tutti.

Si parla tanto di discontinuità. E’ vero c’è discontinuità rispetto al passato. Il sindaco Falco fece il primo rimpasto di giunta dopo circa 18 mesi. Monopoli è stato più veloce. Cambia la giunta dopo meno di otto mesi. 

E per il resto? Sono costretti a intestarsi cose non loro. La Regione approva la variante al Piano ASI dopo dieci anni. I comuni coinvolti sono obbligati a prenderne atto in Consiglio Comunale. La maggioranza con una faccia tosta al limite della spudoratezza se lo intesta, e con una inversione comica dei ruoli, i consiglieri comunali pensano di essere diventati consiglieri regionali.

La minoranza propone ordini del giorno in consiglio comunale, con i quali dimostra la illegittimità di alcuni atti. La maggioranza è costretta a  prenderne atto e revocare le determine già approvate. Dopo qualche giorno leggiamo che la maggioranza ha posto fine a proroghe e gare contra legem: di nuovo con una comica inversione dei ruoli, dove i consiglieri di maggioranza credono di essere i consiglieri di minoranza.

Ora l’inversione comica di Guareschi e quella dei ruoli che si ritrova nella commedia da Plauto in poi, fino alla commedia all’italiana di Monicelli o Scola, ci fa divertire e sorridere, ma quella involontaria di questa amministrazione oltre ad essere stucchevole sta diventando dannosa per il paese. E cari cittadini ormai c’è poco da divertirsi. Davanti a tutto questo allarghiamo le braccia desolati. Come don Camillo.

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