Visualizzazioni totali

giovedì 8 ottobre 2015

"MI DIMETTO...O FORSE NO" Ignazio Marino, l'ultima pagliacciata

Ignazio Marino si è dimesso da sindaco di Roma: "Ma potrei ripensarci entro 20 giorni"




Assediato, Ignazio Marino cede. O forse no: il sindaco di Roma, travolto in ultimo dallo scandalo rimborsi, fa l'atteso passo indietro. Definitivo? Mistero. Perché l'allegro chirurgo ci regala l'ultimo colpo di teatro: "Presento le mie dimissioni - spiega -, sapendo che queste possono per legge essere ritirate entro venti giorni". Così nella lettera con cui annuncia il passo indietro (a metà): "Non è un'astuzia la mia - aggiunge -, è la ricerca di una verifica seria, se è ancora possibile ricostruire queste condizioni politiche".

Pioggia di dimissioni - Schiacciato dalle cene (private) pagate con la carda di credito del Comune, il sindaco, all'angolo, stupisce ancora (in negativo). Dopo un'infinita sequela di disastri - dalla Panda rossa fino alle smentite papali, roba da record - Marino cede sotto al peso dell'accusa di aver portato al ristorante moglie, parenti e amici, spacciando il banchetto come pranzo di lavoro. Ci ha provato, fino all'ultimo, a coprire lo scandalo. Si è offerto di restituire 20mila euro (restituire?). Ma niente, niente da fare. Il Campidoglio lo ha "espulso", il premier Matteo Renzi (e il Pd) lo hanno scaricato. Nelle ultime ore, il diluvio: prima le dimissioni di Stefano Esposito, poi quelle di Marco Causi, dunque quelle di Luigina Di Liegro. Quindi la nota, ambigua, in linea con il personaggio. Dimissioni che assomigliano un po' a un "ricatto" al Pd, che resta nel limbo: davvero, Marino, avrà l'ardore di ritirarle? Difficile. Eppure vuole dare "fastidio" fino a quando gli sarà possibile farlo.

Una "aggressione" - Nella nota, Marino, prosegue: "Non nascondo di nutrire un serio timore che immediatamente tornino a governare le logiche del passato, quelle della speculazione, degli illeciti interessi privati, del consociativismo e del meccanismo corruttivo-mafioso che purtroppo ha toccato anche parti del Pd e che senza di me avrebbe travolto non solo l’intero Partito democratico ma tutto il Campidoglio". E ancora, l'ex sindaco aggiunge: "Tutto il mio impegno ha suscitato una furiosa reazione. Sin dall’inizio c’è stato un lavorio rumoroso nel tentativo di sovvertire il voto democratico dei romani. Questo ha avuto spettatori poco attenti anche tra chi questa esperienza avrebbe dovuto sostenerla. Oggi quest’aggressione arriva al suo culmine. Ho tutta l’intenzione di battere questo attacco e sono convinto che Roma debba andare avanti nel suo cambiamento".

Nessun commento:

Posta un commento