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venerdì 4 settembre 2015

Pensioni anticipate, che mazzate: come cambia (in peggio) l'assegno

Pensioni, tagli crescenti per chi lascia il lavoro in anticipo




Finora chi parlava di flessibilità in tema di pensioni si riferiva  alla vecchia proposta di Cesare Damiano e Pier Paolo Baretta, Pd. Dice quel testo che la pensione deve subire un taglio del 2% per ogni anno di anticipo rispetto alla pensione «normale», oggi fissata a 66 anni.

L' idea che si sta invece facendo largo ora nel governo è che il taglio non sia più fisso, sempre il 2% per ogni anno di anticipo. Ma cresca progressivamente con il numero degli anni di anticipo. Un esempio per capire: per chi esce un anno prima il taglio sarebbe del 2%, per chi esce due anni prima del 5%, per chi anticipa di tre anni dell' 8%. E così via. I numeri cambieranno ma il principio del taglio progressivo sembra fin da ora un punto fermo. La soluzione avrebbe il vantaggio di ridurre i costi e quindi il volume delle coperture che il governo dovrà trovare nella legge di Stabilità.

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