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giovedì 24 settembre 2015

ADDIO, CAV: ALTRI 7 SE NE VANNO Verdini spietato: sgretola Forza Italia

Forza Italia, la valanga s'ingrossa: altri sette abbandonano il partito e vanno con Denis Verdini




La valanga s'ingrossa. Dopo il senatore Francesco Amoruso, che due giorni fa ha annunciato l'addio a Forza Italia per entrare nella verdiniana Ala, e dopo Domenico Auricchio, protagonista della stessa parabola, oggi altri sette deputati di Forza Italia e un senatore hanno deciso di abbandonare Silvio Berlusconi per entrare nella formazione guidata da Denis Verdini. I nomi: l'ex ministro dell'Agrigoltura, Francesco Saverio Romano, quindi Ignazio Abrignani, Luca D'Alessandro, Monica Faenzi, Giuseppe Galati, Giovanni Mottola, Massimo Parisi.

E al Senato... - In particolare, a Romano è stato affidato il compito di responsabile del coordinamento tra il Gruppo parlamentare di Ala al Senato e la componente del gruppo alla Camera. Quindi Peppe Ruvolo, che passa al gruppo verdiniano a Palazzo Madama e fa salire a 13 il numero dei senatori che appoggeranno il premier, Matteo Renzi, per l'approvazione della riforma costituzionale.

Attacco a Forza Italia - I transfughi, in una nota, scrivono: "Forza Italia ha ormai esaurito la sua spinta riformatrice e la sua vocazione popolare e liberale. La linea politica già intrapresa dal vertice di Forza Italia mira a rincorrere i populismi di varia natura, in una prospettiva di sostanziale subalternità a Salvini. In tale ottica diviene importante offrire il proprio contributo per una politica di centro, che abbia come riferimenti la società e le sue sfide da una parte e il rafforzamento delle istituzioni dall'altra, perché il Paese ha bisogno di uno slancio che coinvolga le sue energie migliori".

"Rimboccare le maniche" - E ancora, continuano gli ormai ex azzurri: "La nostra cultura politica popolare e il nostro radicamento territoriale ci impongono questa scelta. Ci impegneremo in Alleanza liberalpopolare-Autonomie consapevoli che in questa congiuntura politica ci si debba rimboccare le maniche e mettersi in gioco. Un forte impegno parlamentare quello che ci attende, incoraggiati dal consenso che registriamo nella comunità politica che rappresentiamo".

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