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lunedì 17 ottobre 2011

Caivano: Ecco la segnalazione alla Corte dei Conti presentata da parte delle Opposizioni Locali.!

Al termine della Segnalazione, l'intervento del Consigliere Comunale dott Giacinto Libertini.



Alla Procura Generale della Corte dei Conti, Sede di Napoli
Al Collegio dei Revisori dei Conti del Comune di Caivano

p.c.: Al Prefetto di Napoli

Oggetto: Richiesta di verifica delle delibere di Giunta n. 215 del 30/6/2011 e di Consiglio Comunale n. 58, 59 e 60 del 25/7/2011 del Comune di Caivano, relative all’approvazione del Bilancio di Previsione 2011, e degli atti connessi, con eventuale esplicazione delle azioni di competenza dovute da parte degli Organi in indirizzo.


I sottoscritti Consiglieri Comunali del Comune di Caivano, nell’ambito dei propri poteri di vigilanza e controllo, segnalano quanto in oggetto e di seguito meglio specificato agli Organi in indirizzo per le verifiche dovute per legge e per le eventuali azioni di competenza.
Si precisa in premessa che la discussione complessiva relativa alle delibere di C.C. n. 58, 59 e 60 del 25/7/2011 è riportata come allegato alla sola delibera n. 58, in quanto per decisione del civico consesso fu deciso di accorpare in un’unica discussione il dibattito relativo ai tre punti in discussione. A riguardo si evidenzia che nella discussione è riportato, fra l’altro, come facente parte integrale della delibera, su espressa richiesta dei Consiglieri presentatori, una specifica segnalazione di presunte gravi irregolarità nel Bilancio di Previsione (prot. n. 12948 del 20/7/2011), e inoltre le controdeduzioni del Responsabile dell’Ufficio competente sia a quanto evidenziato nella suddetta segnalazione sia ai rilievi mossi dal Collegio dei Revisori dei Conti nel verbale n. 13 del 14/7/2011.
Ciò premesso si evidenzia quanto segue:

- (1) A seguito di consumi idrici non pagati negli anni precedenti, fu instaurato un contenzioso con la società fornitrice (Acqua Campania S.p.A.). Dopo vari anni di lite in più gradi di giudizio e senza che mai fosse concluso un procedimento transattivo con l’eventuale rateizzazione del dovuto da parte del Comune, si è pervenuti ad una sentenza definitiva non appellabile in ulteriori gradi di giudizio per la quale il Comune deve corrispondere alla società anzidetta circa quattro milioni di euro, come confermato dallo stesso funzionario responsabile delle finanze. Con nota n. 10885 del 16/6/2011, come anche dichiarato dallo stesso funzionario, è stato richiesto alla Regione Campania una rateizzazione del debito in 10 anni. Anche nell’ipotesi auspicata che tale richiesta fosse accolta, nel Bilancio si sarebbe dovuto impostare una voce in uscita pari a un decimo del debito certo, ovvero 400.000 euro. La mancanza di tale voce nei confronti di un debito certo e perfettamente esigibile dalla società creditrice significa che sotto tale aspetto il Bilancio è sicuramente non veridico.

- (2) Nelle sedute assembleari del 30/5/2011 e del 23/6/2011 dell’IGI.CA. S.p.A. in liquidazione (all’epoca partecipata al 100% dal Comune di Caivano ed ora in stato fallimentare con Curatore nominato dal Tribunale di Napoli), fu evidenziato dal Commissario Liquidatore, facendo seguito a precedenti richieste sia dello stesso Commissario che dei precedenti Amministratori della Società, che il Comune di Caivano aveva un debito nei confronti della Società di € 6.461.137,84 per servizi inerenti alla raccolta dei rifiuti urbani e di € 451.244,98 per servizi inerenti alla gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Caivano nel quartiere cosiddetto Parco Verde (ex lege 219). Per il credito anzidetto la Società ha convenuto in giudizio il Comune di Caivano con apposito atto di citazione del 19/7/2011, come attesta il funzionario comunale responsabile del settore finanze. Fra l’altro, anche a seguito di questa cospicua insolvenza da parte dell’unico proprietario, il Commissario Liquidatore ha chiesto al Tribunale di Napoli, ed ottenuto in pochi giorni, la sentenza di fallimento della Società e la nomina di un Curatore Fallimentare. A riguardo di questi debiti, è bene annotare che una parte rilevante di essi è riferita a fatture non pagate per prestazioni formalmente richieste dal Comune di Caivano e assolte senza successiva contestazione da parte dello stesso Comune, e di cui pertanto è assai discutibile il considerarle come spese incerte e non esigibili da parte della Società creditrice. Comunque, anche nell’ipotesi auspicata che una parte di quanto richiesta dalla Società sia non dovuta e che il Curatore Fallimentare conceda una rateizzazione del debito, purché – a norma di legge - ciò sia compatibile con la salvaguardia degli interessi dei creditori della società allo stesso affidata, nel Bilancio si sarebbe dovuto impostare una voce in uscita pari alla presumibile quota di rateizzo del debito almeno per la parte verosimilmente certa e con la sottrazione di eventuali somme dovuta dalla Società per possibili compensazioni. La mancanza di tale voce mostra che anche sotto tale aspetto il Bilancio è di certo non veridico.

- (3) A termine di un pluridecennale contenzioso fra il Comune e un folto gruppo (oltre 40) di ex-dipendenti comunali, o loro eredi aventi diritto, a riguardo della cosiddetta “equa proporzione” si è pervenuto ad una sentenza definitiva non appellabile in ulteriori gradi di giudizio per la quale il Comune è soccombente ed è tenuto a pagare una cifra complessiva stimata intorno ad un milione e mezzo di euro. Alcuni fra gli interessati (in numero di 3) hanno già ottenuto atti giudiziari di esecuzione coatta della suddetta sentenza, provvedimenti già sottoposti all’esame del C.C. come debiti fuori bilancio per la seduta del 4/8/2011 poi rinviata all’1/9/2011, ed è praticamente certo che nei prossimi mesi si perverrà ad analoghi atti a beneficio degli altri interessati, con ulteriori aggravi di spesa per il Comune per le spese di precetto e gli interessi maturati. A riguardo il funzionario responsabile delle finanze obietta che sono ancora in corso (da mesi!) i calcoli per stabilire gli esatti importi dovuti a ciascun dipendente, o eredi, e che forse sarà possibile pervenire a transazioni con rateizzazioni dei pagamenti a beneficio del Comune. Comunque nel Bilancio è assente una voce che copra tale uscita, certa in modo assoluto anche se non quantizzabile con precisione, e ciò fa apparire anche sotto tale aspetto il Bilancio non veridico.

- (4) Nel Bilancio del 2010 fu già previsto come introito per la dismissione degli immobili comunali siti nel quartiere cosiddetto Parco Verde (ex lege 219) un importo di € 34.000.000 circa. Tale previsione ha avuto come esito effettivo un introito nullo. Nella previsione del Bilancio 2011 è riportata nuovamente la stessa previsione ma le dichiarazioni del funzionario sulle difficoltà esistenti in merito attestano letteralmente che è irrealistico l’introito effettivo posto in Bilancio per l’anno 2011. Pertanto, se è vero quanto attestato dallo stesso funzionario e da nessuno contraddetto, anche in questa voce di Entrata il Bilancio appare non veridico.

- (5) Nella delibera di G.M. n. 114 del 7/4/2011 con cui si incaricava un professionista per azioni di responsabilità a carico di ex-amministratori e componenti dell’organo di controllo dell’IGI.CA. S.p.A., delibera assunta con parere negativo del funzionario responsabile, evidenziata inoltre come irregolare dal Collegio dei Revisori dei Conti con verbale n. 8 del 2/5/2011 e pertanto trasmessa dallo stesso Collegio alla Procura della Corte dei Conti, è previsto un onorario di € 20.000 sulla base di preventivi presuntivi presentati dal professionista incaricato. La delibera è stata oggetto di ulteriori precise contestazioni da parte del funzionario competente (Determina Affari Legali n. 115 del 13/7/2011) in cui fra l’altro si contesta che l’importo presumibile del minimo tariffario sarebbe largamente superiore a quanto previsto nel corpo della delibera. In effetti, tenendo conto di un valore della controversia pari a € 35.000.000 e di un numero di convenuti pari a 11, elementi che si evincono con certezza dagli atti di citazione espressi dal professionista, la parcella minima professionale ai sensi del D.M. Min. Giust. n. 127 dell’8/4/2004 è così determinabile:
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ONORARI MINIMI (in base all’art. 13 del Decr. Min. Giustizia n. 127 dell’8/4/2004)
[Coefficienti minimi di cui alla tabella II moltiplicati per € 35.000.000 = Importi]
Studio della controversia: 0,000407 * € 35.000.000 = €14.245
Consultazioni con il cliente: 0,000204 * € 35.000.000 = € 7.140
Ricerca dei documenti, etc.: 0,000106 * € 35.000.000 = € 3.710
Preparaz. e redazione dell’atto introduttivo del giudizio, etc.: 0,000323 * € 35.000.000 = €11.305
Assistenza a ciascuna udienza di trattazione, etc.: 0,000080 * € 35.000.000 = € 2.800
Assistenza ai mezzi di prova disposti dal giudice, etc.: 0,000323 * € 35.000.000 = € 11.305
Memorie depositate fino udienza di precisazione delle conclusioni, per ogni memoria:
0,000188 * € 35.000.000 = € 6.580
Redazione delle difese (comparse conclusionali e repliche): 0,000788 * € 35.000.000 = € 27.580
Discussione in pubblica udienza o in camera di consiglio: 0,000415 * € 35.000.000 = € 14.525
Totale: € 99.190
+ C.P.A. (4%) = € 3.968
+ I.V.A. (20%) = € 19.838
+ Spese generali (12,5%) (art. 14) = € 12.399
Totale (CPA, IVA e spese generali comprese): € 135.394
Inoltre, in base al numero (N) dei convenuti si applica una maggiorazione del 20% dal 2° in poi fino ad un massimo N=11 (art. 5, comma 4), relativo a 10 oltre il primo convenuto. Con N=11 (numero dei convenuti nell’atto di citazione del professionista), la maggiorazione risulta pari al 200%, ovvero: € 270.789
Totale maggiorato (CPA, IVA e spese generali comprese): € 406.183
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Poiché gli anzidetti minimi, pari a circa 20 volte di quanto previsto in delibera, non sono derogabili, salvo parcella preventivamente concordata e vidimata positivamente dal competente ordine professionale (art. 4, comma 1 e 2), atto non richiesto né espletato, anche in tempi successivi il professionista potrà chiedere che il compenso pattuito venga adeguato al minimo stabilito dall’anzidetto decreto ministeriale. Il funzionario competente per il Bilancio preannunzia che importi più considerevoli saranno coperti con opportune delibere integrative ma è plausibile che non abbia affatto operato i calcoli sopra riportati e che quindi non sia pienamente consapevole delle conseguenza di questo difetto di attenzione. Comunque, il Bilancio nella voce destinata alla copertura delle spese legali appare del tutto insufficiente a coprire il fabbisogno prospettato e quindi anche in questo caso appare non veridico.

- (6) La Delibera n. 85 del 14/3/2011 (Impiego proventi derivanti da contravvenzioni stradali ai sensi dell'art. 208 Codice della Strada) già veniva contestata dal Collegio dei Revisori dei Conti nel verbale n. 8 del 2/5/2011. La Delibera n. 214 del 30/6/2011 che riformulava l’impiego dei suddetti proventi è stata anche contestata dal Collegio dei Revisori dei Conti diventando parte dei motivi del parere negativo espresso dal Collegio nel verbale n. 13 del 14/7/2011 a riguardo del Bilancio di Previsione 2011 oggetto della presente segnalazione. Nello specifico è contestato quanto segue:
--- L’assunzione dei correlati impegni di spesa deve essere contenuta nel limite del 50% dei relativi accertamenti relativi all’anno precedente (art. 193, comma 1, del D.Lgs. 267/2000);
--- Per quanto riguarda quanto definito dall’art. 208, comma 4 lett. b, alle cui finalità deve essere destinato un minimo del 25%, è prevista una destinazione pari solo al 2,6%;
--- Con varie voci sono destinati a spese per il Personale € 29.500, importi che dovrebbero essere allocati all’intervento uno del titolo primo della spesa e, in parte, conteggiati nel fondo del salario accessorio, sezione risorse variabili, adempimento che è stato omesso.
Pertanto il Bilancio di Previsione appare in violazione di più norme ed è discutibile la dichiarazione del funzionario responsabile del settore secondo il quale la previsione di entrata è attendibile e i criteri di riparto definiti dalla legge sono stati rispettati (Determina n. 85 del 22/7/2011).

- (7) In relazione alle limitazioni vigenti per le assunzioni di personale comunale, si evidenzia inoltre che:
--- con del. G.M. n. 205 del 25/10/2010 si approvava il piano triennale del fabbisogno del personale anni 2010/2012 e il piano di assunzioni 2010 senza prevedere l’assunzione di un funzionario di vigilanza;
--- la suddetta delibera fu contestata dal Collegio dei Revisori dei Conti con verbale n. 21 dell’8/11/2010;
--- con del. G.M. n. 282 del 30/12/2010 si procedeva ad integrare l’anzidetta delibera n. 205 senza che l’integrazione venisse portata all’attenzione del Collegio dei Revisori dei Conti;
--- con del. G.M. n. 283 del 30/12/2010 (stesso giorno della delibera precedente), assunta con parere condizionato del funzionario responsabile, si procedeva all’assunzione di un funzionario di vigilanza, categoria D3;
--- le irregolarità anzidette venivano contestate dal Collegio dei Revisori dei Conti con verbale n. 2 del 31/1/2011;
--- per tali contestazioni il Collegio dei Revisori dei Conti segnalava la delibera n. 283 alla Procura Generale della Corte dei Conti;
--- il responsabile settore Affari Generali in data 21/2/2011 in base alle motivazioni espresse dal Collegio dei Revisori dei Conti proponeva formalmente alla Giunta la revoca della del. G.M. n. 283 del 30/12/2010;
--- la Giunta non provvedeva alla revoca ma richiedeva un parere al Ministero dell’Interno con nota n. 3773 del 24/2/2011;
--- in data 19/4/2011 perveniva al protocollo del Comune di Caivano, n. 7122, il parere negativo del Ministero per una serie di motivazioni;
--- in data 28/4/2011 il responsabile Affari Generali nuovamente proponeva alla Giunta la revoca della del. G.M. n. 283 del 30/12/2010 (prot. n. 133/Segr. Gen. del 28/4/2011);
--- la Giunta da allora non ha adottato alcun provvedimento in merito.
In relazione a tutto ciò si evidenzia che il Bilancio di Previsione 2011 include la spesa adottata in base alle delibere contestate o negativamente valutate, come prima meglio espresso, e che pertanto il Consiglio Comunale è stato indotto a ratificare spese improprie a danno dell’Ente.

Per gli anzidetti motivi i sottoscritti Consiglieri Comunali chiedono l’attento esame della correttezza e della veridicità del Bilancio di Previsione 2011 del Comune di Caivano approvato con delibera n. 60 del 25/7/2011, nonché delle delibere correlate sopra menzionate per le eventuali irregolarità descritte, e l’adozione degli eventuali atti dovuti, previsti e di competenza degli Organi in indirizzo.
Inoltre, considerato che le criticità anzidette sono state in parte evidenziate dal Collegio dei Revisori e dei Conti con atti ufficiali antecedenti alla data del 25/7/2011 e in parte evidenziate o ribadite sia con documento protocollato in data 20/7/2011, n. 12948 del protocollo generale, a firma di alcuni Consiglieri Comunali, sia in sede di Consiglio Comunale, e che pertanto i Consiglieri Comunali i quali, in numero di 13, hanno approvato il Bilancio erano pienamente consapevoli di quanto collegialmente stavano operando, si prega inoltre voler considerare se per le prospettate falsità in Bilancio e violazioni di legge vi sia ipotesi di dolo, o altro, e sia pertanto necessario l’intervento della Magistratura ordinaria per la valutazione delle responsabilità connesse.

Con osservanza

[Seguono le firme di 11 Consiglieri Comunali di minoranza. Documento protocollato al Comune di Caivano in data 1/9/2011 (per il Collegio dei Revisori dei Conti) e inviato alla Procura della Corte dei Conti con Racc. A/R n. 13503058633-5 del 2/9/2011 e (per conoscenza) al Prefetto di Napoli con Racc. A/R n. 13503058630-2 in pari data)


Su questo Interviene il Consigliere Comunale dott. Libertini



 Critico il Consigliere Comunale dott. Giacinto Libertini.  Gli assessori dimissionari Del Gaudio e De Rosa hanno cercato, spiega Libertini, un attimo prima delle dimissioni, di scaricare parte delle responsabilità connesse alle anzidette tematiche sul Sindaco Falco. Un tentativo ingenuo e non conforme alle presunti grandi esperienze dei due dimissionari. Comunque continua Libertini con il loro pentimento confermano la veridicità di due dei punti sollevati nella segnalazione. Il Primo l'incarico dato all'Avv. Lubrano,  con una delibera non firmata dal funzionario responsabile, e viziata da numerose irregolarità, fra cui, incredibilmente, l'assenza di una convenzione, tra professionisti e Comune. Il Secondo Punto l'assunzione del Comandante della locale Polizia Municipale dott. Gaetano Alborino, contestata dal responsabile del Personale, dai revisori dei Conti, e dal parere del Ministro dell'Interno Maroni. Anche su questo, dopo 8 mesi, di mancata revoca dell'assunzione i due Assessori dimissionari, cercano ingenuamente di scaricare tutte le responsabilità al Sindaco Falco. Ma loro dove stavano in questi mesi?? Insomma dure affermazioni quelle del Consigliere Libertino sui punti sopra citati, certo che i Cittadini di Caivano da tutto questo si aspettano delle risposte forti e chiare. 

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