Scandalo Cisl, un sindacalista veneto denuncia stipendi e pensioni d'oro dei suoi colleghi
Alla faccia della crisi, del blocco degli stipendi e dei sacrifici che i lavoratori sono costretti ad affrontare da anni in questo periodo di crisi, ci sono fior di sindacalisti della Cisl che guadagnano più di Barack Obama e Sergio Mattarella. A scoperchiare il calderone ci ha pensato un pentito dell'organizzazione guidata da Annamaria Furlan, il sindacalista veneto Fausto Scandola che ha raccolto in un dossier informazioni talmente imbarazzanti per i suoi ex colleghi da procurargli una rapida espulsione via raccomandata.
La lettera - Scandola ha spedito un lungo e dettagliato sfogo a diversi indirizzi email di giornalisti e conoscenti: "I nostri rappresentati e dirigenti ai massimi livelli della Cisl - ha scritto - si possono ancora considerare rappresentanti sindacali dei soci finanziatori, lavoratori dipendenti e pensionati? I loro comportamenti - ha aggiunto - lo svolgere dei loro ruoli, come gestiscono il potere, si possono ancora considerare da esempio e guida della nostra associazione che punta a curare gli interessi dei lavoratori?". Solo pochi mesi fa, l'ex segretario generale Cisl, Raffaele Bonanni, era stato costretto a dimettersi per lo scandalo che aveva scatenato il suo allegro aumento di stipendio utile ad aumentare anche la pensione che ne sarebbe seguita a fine carriera.
I nomi - Nell'elenco messo su da Scandola, riporta Repubblica, c'è il presidente nazionale Inas Cisl, Antonino Sorgi, che nel 2014 ha dichiarato 256 mila euro in un anno, 77.969,71 euro di pensione, 100.123 euro di compenso Inas e 77.957 euro come compenso di Inas Immobiliare. L'ex presidente Caf Cisl nazionale, Valeriano Canepari, nel 2013 ha portato a casa 97.170 euro di pensione, oltre a 192.071 euro per esser stato capo della Usr Cisl Emilia Romagna: per un totale di 289.241 euro. Poi c'è il segretario generale nazionale Fnp Cisl, Ermenegildo Bonfanti, che in un anno ha intascato 225 mila euro, di cui 143 mila euro di pensione. Da buon padre di famiglia, il capo della Fisascat Cisl, Pierangelo Raineri, non solo ha beccato 237 mila euro in gettoni di presenza in Enasarco, ma è riuscito a far assumere anche moglie e figlio in enti collegati al sindacato.
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