Partite Iva, regime dei minimi, esenzione Irap: le mosse del governo
Semplificazioni per le piccole e medie imprese e nuovi regimi fiscali per le partite Iva. È l'obiettivo del governo, da portare avanti in tre mosse: tassazione del 5% per i primi tre anni di attività, regime di cassa per calcolare reddito e valore della produzione delle ditte individuali e delle società di persone ed esenzione dall'Irap per imprese e professionisti privi di autonoma organizzazione.
Il regime dei minimi - Come ricorda il Sole 24 Ore, già la legge di Stabilità del 2014 ha introdotto una tassazione sostitutiva forfettaria del 15% e ora si punta ad aggiungere il vecchio regime dei minimi, con l'imposta ridotta di un terzo (il 5%) per i primi 3 anni. Sul tavolo, spiega il quotidiano di Confindustria, c'è l'ipotesi del beneficio del prelievo ultra-agevolato per i primi 5 anni, ma su questo punto occorrerà fare i conti con i soldi in cassa. In base a questi si deciderà se applicare livelli di ricavi e coefficienti diversificati anche alle piccole start-up oppure se la soglia di ricavi sarà uguale per tutti a 30mila euro.
Le altre due mosse - Per professionisti e imprese prive di autonoma organizzazione si pensa all'esclusione dall'Irap, mentre la terza mossa sarebbe l'introduzione della determinazione del reddito e del valore della produzione netta secondo il criterio di cassa per le imprese individuali e le società di persone in contabilità semplificata. Anche in questo caso, dipenderà da quante risorse avrà a disposizione il governo nella prossima legge di Stabilità.
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