Province in default, in autunno a rischio strade provinciali, scuole superiori, disabili e stipendi
Le Province sulla carta non esistono più. Eppure sono in default e rischiano di creare più di un grattacapo agli italiani, mettendo a rischio la manutenzione di scuole e strade. E' ItaliaOggi a riferire dei conti horror degli enti: 2,145 miliardi di euro di risorse disponibili, 2,360 miliardi di uscite per la spesa corrente nel 2015, mentre dall'anno prossimo ci saranno tagli rispettivamente per 2 miliardi nel 2016 e 3 miliardi nel 2017.
Scuole e strade a rischio - Secondo l'Upi, senza una nuova iniezione di liquidi da parte del governo in autunno non ci saranno più i soldi per il riscaldamento e la manutenzione di 5.127 scuole superiori, per mettere in sicurezza i 130mila km di strade provinciali, curare i disabili in carico alle Province, pagare gli stipendi ai dipendenti e le fatture ai fornitori. La proposta dell'Unione Province italiane è di mettere a carico dello Stato la spesa per il personale adibito a funzioni non fondamentali (costo complessivo: 1 miliardo di euro). In alternativa, utilizzare almeno la metà dei proventi da alienazioni patrimoniali per la spesa corrente o non versare al fondo di ammortamento dei titoli di stato il 10% dei proventi da alienazioni e destinare la somma risparmiata all'estinzione dei mutui.
Ecco dove tagliare - In realtà, sottolinea ItaliaOggi, la legge Delrio impone a Stato e Regioni di sopprimere agenzie, consorzi, società in house a cui fossero state attribuite funzioni di organizzazione di servizi pubblici di rilevanza economica in ambito provinciale. Obbligo non rispettato, finora, e così partecipate ed enti inutili in attività hanno ricevuto oltre 3 miliardi mentre se la spending review colpisse le 35mila stazioni appaltanti (che il piano Cottarelli vorrebbe ridurre a 107) si potrebbero risparmiare 2 miliardi nel 2015 e addirittura 7 miliardi nel 2016.
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