Pensioni, Tito Boeri: "Contributo di solidarietà su quelle più alte"
Da tempo si parla della proposta di riforma delle pensioni. Ora, è arrivata. E spaventa. Tito Boeri, neo-presidente dell'Inps, l'ha presentata nelle sue linee essenziali. Si parte dal primo, amaro, punto: un contributo di solidarietà "a chi ha i redditi pensionistici più elevati in virtù di trattamenti molto più vantaggiosi di quelli di cui godranno i pensionati di domani". Insomma, la riforma si riduce a un taglio degli assegni. Di cifre, Boeri, non ne ha fatte. Insomma ancora non è chiaro chi verrà ulteriormente punito: resta solo la certezza che mister Inps vuole ridurre parte degli assegni. Dunque il secondo caposaldo della riforma, quella che Boeri definisce "flessibilità sostenibile". Nel lungo periodo il sistema contributivo contiene all'interno tutti i meccanismi per permettere ai lavoratori di lasciare in anticipo rispetto all'età di maturazione dei requisiti di vecchiaia. In buona sostanza basterà spalmare il montante dei contributi versati su un numero di anni maggiore. Il corollario è che quanto prima si lascerà il lavoro tanto più bassi saranno gli assedi. In media, anticipando di 4 o 5 anni, stando a quanto emerso dalle simulazioni, la riduzione sarebbe pari a un 15-30% sull'assegno. Secondo Boeri si tratta dell'unica via per non aumentare il debito pensionistico e scaricare il costo sulle future generazioni.
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