Marò, si dimette il segretario di Rifondazione comunista che disse: "Perché non li impicchiamo?"
"Ho detto una colossale scemenza, rimetto il mio incarico". Inizia così il comunicato in cui il segretario di Rifondazione comunista di Rimini, Paolo Pantaleoni, ha rimesso l'incarico a disposizione della Federazione. Un gesto dovuto, dopo la sua frase della vergogna postata su Facebook: "Non è ora che impicchino i due marò?". Ora, l'uomo, travolto da una vera e propria bufera e da durissime critiche, spiega: "L'ho detto nei giorni scorsi alla stampa locale, lo ripeto oggi: il mio post sui marò è stato una colossale scemenza, di cui mi scuso con tutte le persone che ho urtato, ferito ed infastidito".
"Una battuta" - Pantaleoni prosegue: "La mia voleva essere una battuta a fronte dei tanti politici che usano parole violente contro i profughi e gli stranieri, ma, ribadisco, è stata una battuta sbagliata e altrettanto violenta: una violenza verbale che è esattamente ciò in cui non credo. Perciò sono doppiamente mortificato". E ancora: "Mi scuso anche con il mio partito, Rifondazione Comunista, con la comunità politica di donne e di uomini di cui faccio parte: ciò che ho scritto - sottolinea - è distante anni luce da ciò che pensa e pratica il Prc. Mi scuso sapendo che in questi giorni siamo impegnati a fianco del popolo greco e invece Rifondazione andrà sui giornali per questa mia scemenza. Convinto di tutto questo, rimetto il mio incarico a disposizione della Federazione di Rimini".
Le reazioni - Come detto, le parole pronunciate dal comunista avevano sollevato un polverone. A rispondergli ci aveva pensato anche Massimiliano Latorre, il marò che si trova in Italia per ragioni di salute e il cui permesso per restare in Patria è stato prolungato oggi di sei mesi: "Spero che queste parole siano uscite dalla testa e non dal cuore, ma lo dicesse ai nostri figli. Qui mi blocco - aveva aggiungo - e non voglio far polemica. Quando saprà che siamo innocenti avrà ancora il coraggio di scherzare. A tutto c'è un limite, anche alla sopportazione", aveva concluso. Duro anche il commento di Maurizio Gasparri, che ha dato a Pantaleoni del "cerebroleso". Per Laura Comi "la responsabilità di affermazioni così offensive e macabre non può passare sotto voce e mi auguro pertanto che il partito prenda provvedimenti". Infine Matteo Salvini, che tranchant aveva commentato: "Questo signore ha dei problemi, va aiutato".
Nessun commento:
Posta un commento