Matteo Salvini dona il sangue, un medico lo rimprovera di fare propaganda
É un dato di fatto che qualsiasi cosa pubblichi sui social Matteo Salvini ne nasce una caterva di commenti e discussioni tra tifoserie. Passi per i post su Facebook su ruspe e campi rom da demolire che scatenano avversari e sostenitori del leader leghista. Ma la situazione cambia poco anche quando Salvini ne approfitta per far passare un messaggio meno urlato del solito. Il leghista ha pubblicato una sua foto durante la donazione del sangue e ha scritto: "Non mi interessa chi aiuterò, un bianco o un nero, un milanese o un giapponese, da cittadino mi interessa aiutare qualcuno che ha bisogno. Da politico invece, è mio dovere aiutare prima gli italiani". Di norma un messaggio del genere dovrebbe solo far piacere a chi rimprovera a Salvini parole e gesti razzisti. Ma al leghista non si deve far passare niente, così il commento che più di tanti altri sta riscuotendo grande successo tra chi la pensa "nel modo giusto" c'è quello di una dottoressa: "Da donatrice Le ricordo che il dono è anonimo e disinteressato - scrive l'utente - Non uno strumento di propaganda personale... Da medico Le ricordo invece di tenere la pallina nell'ALTRA mano, dove serve...".
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