Immigrazione, Laura Boldrini al centro d'accoglienza della stazione di Milano: "In Italia non c'è emergenza immigrazione"
di Giovanni Ruggiero
Gente accampata da giorni nella stazione Centrale di Milano, di cui alcuni malati di scabbia e malaria; disperati assiepati al confine tra Italia e Francia costretti a dormire sugli scogli; migliaia di persone che sbarcano ogni giorno sulle coste della Sicilia a bordo di navi che solo per miracolo riescono a galleggiare e centri d'accoglienza ormai al collasso. Basterebbe la metà di queste cose per capire quanto sia grave la situazione italiana nella gestione dell'immigrazione. Eppure la realtà non sembra così palese alla presidente della Camera Laura Boldrini, anzi: "Quella dei profughi in Italia non è un'emergenza, ma una situazione complicata" ha detto durante la visita al centro di accoglienza allestito alla bella e meglio nella stazione Centrale milanese. "L'emergenza - ha aggiunto la Boldrini - c'è nei paesi dove sono scoppiate le guerre, l'emergenza c'è nel Mediterraneo". Chissà la quarta carica dello Stato dove immagina sia geograficamente collocata l'Italia nel suo personale mappamondo. Almeno sui numeri la Boldrini dovrebbe essere costretta ad ammettere la realtà, ma non ci riesce fino in fondo. Sarà che siamo tutti prevenuti, quindi ci aiuta a capire che: "Finora il nostro paese ha accolto 58 mila persone, ovvero lo 0,1% della nostra popolazione". E non basta neanche l'ultimo rapporto Onu a farla ragionare, anzi pensa bene di regalare pillole di sociologia spicciola buona un tanto al chilo, con la teoria secondo cui la situazione attuale ha di fatto generato: "un paese senza nome, popolato da 60 mi9lioni di persone che, per varie ragioni, sono diventate rifugiati. Gli abitanti di questo paese senza nome - ha continuato - non hanno scelto, sono costretti a fuggire". Tutto chiaro quindi il Boldrini pensiero e se così non fosse, la presidente aggiunge chiarezza: "Queste persone vanno da qualche parte e alcune di loro, molto poche, vengono in Italia". Dall'alto del suo curriculum, la Boldrini concede anche la ricetta magica con tanto di ingrendienti fondamentali perché questa "non emergenza" si possa risolvere: "Bisogna affrontare la situazione con strategia, sobrietà, spirito collaborativo e senza fare inutili allarmismi".
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