Tfr in tasca nuovo flop di Renzi: quanto ci si perde in tre anni
Ad accendere il motore della ripresa dei consumi, e quindi dell'economia, dovrà essere qualcos'altro. Perchè come il suo predecessore bonus da 80 euro non ha avuto alcun effetto, anche il Tfr in busta paga sarà un buco nell'acqua. Peggio, potrebbe portare grosse perdite per chi decidesse di aderire all'iniziativa. Come scrive oggi il quotidiano La Stampa, ino a pochi giorni fa solo sei lavoratori su cento avevano optato per l' incasso e alla fine, prevede un sondaggio della Swg per la Confesercenti, meno di due dipendenti su dieci sceglieranno di incamerare la liquidazione nello stipendio.
Il perché lo spiegano le elaborazioni fatte dalla Fiba Cisl, la federazione dei bancari, che per uno stipendio medio parlano di perdite in tre anni che vanno da duemila fino a 10 mila euro rispetto alle opzioni cumulo in azienda o in fondo pensioni. E due conti se li stanno facendo i 14,4 milioni di lavoratori del settore privato, con almeno sei mesi di anzianità alle spalle, che in questi giorni stanno ricevendo i moduli per esercitare entro il mese un' opzione che varrà per i prossimi tre anni.
Un cinquantacinquenne in tre anni incasserebbe 3.778 euro in busta paga, con una perdita di 1.044 euro rispetto a quanto maturato lasciandolo in azienda e di 2.045 euro sulla rendita di un fondo pensioni, calcolando prudenzialmente un rendimento del 3% annuo. "Questo - spiega Andrea Scaglioni del centro studi a La Stampa - perché il Tfr in busta è peggio tassato e non dà rendimenti annui, quelli che rendono ancora più conveniente farlo cumulare in azienda o investirlo nella previdenza integrativa quando si è più giovani". Infatti un lavoratore di 40 anni, con lo stesso reddito, perderebbe 3.140 euro rispetto al cumulo e 5.667 in raffronto al rendimento di un fondo. Un venticinquenne poi ne perderebbe 9.453 non lasciandolo fruttare in azienda e addirittura 10.808 euro togliendolo dalla pensione integrativa.
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