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lunedì 2 marzo 2015

Carte di credito, occhio ai costi Dal canone alla benzina: le dritte

Carte di credito, occhio a quale scegliere: dal canone al costo sulla benzina, tutte le dritte





L'Italia non è un paese per carte di credito, anche se in alcuni casi il pagamento virtuale converrebbe eccome. Eppure, per mentalità e abitudine, si continua a preferire l'uso del contante (8 pagamenti su 10, 82%, mentre in Europa la media si abbassa al 64%). Il governo ha da tempo in cantiere una riforma penalizzante per chi si "ostina" a pagare con banconote e monete (anche perché il costo di gestione del contante per lo Stato ammonta a 8 miliardi di euro l'anno), e per questo motivo occorrerà saper scegliere con cura la migliore proposta tra le carte di credito presenti sul mercato.

Canone e carte a rate - Dall'indagine dell'Università Bocconi per il Corriere Economia, emerge come l'ingresso della grande distribuzione accanto a fornitori classici (banche, poste e finanziarie) abbia cambiato sensibilmente il panorama dell'offerta. Esselunga e Carrefour, per esempio, fanno leva sull'abolizione del canone annuo e non è cosa da poco. Sia la FidatyPlus del gruppo Caprotti sia la CartapassMc della catena francese prevedono solo una commissione per il prelievo di contante al 3% e azzerano il canone, che nelle altre rivali si aggira sui 40-50 euro annui (con punte fino a 80 euro). Il vantaggio, tra l'altro, è che le due carte portano con sé vantaggi sull'acquisto nelle due catene, con offerte riservate e sconti. Occhio però, avverte, lo studio, perché le carte sono anche revolving e il rimborso a rate è decisamente meno conveniente, con interessi passivi che fanno salire i costi (Taeg al 21,67% per Carrefour, al 15,3% per Esselunga). 

Le spese sulla benzina - Ma non c'è solo il canone da considerare. Occorre fare attenzione anche alla voce su costi di prelievo del contante, commissioni per i pagamenti in valuta e, soprattutto, spese sul pieno di benzina. Quest'ultima opzione non è presente su tutte le carte, ma quando c'è può fare la differenza. Per il momento, la fanno pagare in quattro operatori: Santander (1,50 euro), Credem (50 centesimi per il pieno oltre i 100 euro), Db Prestitempo e Poste Italiane (77 centesimi oltre i 100 euro).

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