Vendetta Berlusconi: "Se è stato Fitto lo sbatto fuori"
"Se è stato lui, questa volta lo sbatto fuori a calci"- Silvio Berlusconi è furioso per il codicillo all'interno della riforma fiscale che è stato svelato il giorno di Capodanno e finito su tutti i giornali. Quella norma avrebbe potuto permettergli la ricandidatura, ma il premier Renzi lo ha prontamente bloccato. Ieri si sono rincorse le voci secondo cui a dare in pasto ai giornali la notizia sarebbe stato Raffaele Fitto. Il Giorno, ha raccolto lo sfogo di Berlusconi contro il dissidente interno, anche se il Cav, a Toti, Verdini, Romani e Brunetta ha detto che lui non ha bisogno di un codicillo, "sono innocente e la sentenza di Strasburgo lo dimostrerà una volta per tutte". Non vuole averci più nulla da fare con la norma salva-Silvio.
Il nodo Fitto - D'altronde anche il Mattinale, house organ del capogruppo alla Camera Renato Brunetta, scriveva: "Berlusconi non ha bisogno di regali, né di spintarelle". La notizia che la legge salva-Silvio ha fatto infuriare i fedelissimi "incomprensibile come una norma concepita con l'intento di venire incontro a problematiche di cittadini onesti venga congelata perché potrebbe essere utile a Berlusconi", dice Ignazio Abriganini. Berlusconi ha detto chiaramente che non ha senso alzare le barricate in questo momento e conviene mantenere aperto il canale di dialogo con Renzi. Sia per il Colle che per le rifome. Un messaggio mandato anche a chi come Brunetta ripete che bisogna prima votare per il Colle e poi mettere mano alle riforme e a chi, come Romani, non si fida delle deleghi in bianco a Renzi sull'Italicum. Il nodo di Raffaele Fitto resta. Ieri è stato accusato di aver passato ai media la notizia della norma, ma il punto vero e che lui e i suoi 40 uomini hanno un peso sia sul tavolo dell'elezione della presidente della Repubblica, sia su quello delle riforme.
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