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lunedì 5 gennaio 2015

Così si lavora il meno possibile: lo spiega il vademecum Cgil

Ecco come lavorare il meno possibile: il vademecum della Cgil




Non solo le malattie "strategiche": i lavoratori fannulloni e scansafatiche hanno moltissime possibilità per evitare di presentarsi al lavoro e percepire ugualmente lo stipendio. Si tratta di leggi e anche norme previste dai vari contratti di categoria che se applicate in modo scriteriato danno la possibilità al lavoratore di stare a casa a lungo. Sul sito della Funzione Pubblica Cgil è consultabile il vademecum dei permessi: dieci pagine in cui si spiegano tutti i possibili permessi a cui hanno diritto i lavoratori. Ci sono i 15 giorni di licenza matrimoniale e i giorni concessi ai dipendenti pubblici per concoeci ed esami. Chi dona il sangue ha diritto a 24 ore di permesso senza limite annuale (sono le strutture pubbliche a fissare un tetto di quattro donazioni l'anno per gli uomini e due per le donne).

I permessi - L'antitetanica permette di assentarsi dal lavoro nelle ore successive alla vaccinazione. Ci sono poi i permessi per curare famigliari ammalati: la legge 104 a cui si accede dopo l'autorizzazione dell'Inps e dà diritto a tre giorni di permesso al mese. Un'altra legge consente ai volontari della protezione civile di assentarsi anche per dieci giorni consecutivi dal lavoro per effettuare simulazioni e formazioni, in caso di calamità naturali dà diritto a 30 giorni consecutivi di assenze. Anche i volontari del corpo nazionale del soccorso alpino hanno diritto a permessi retribuiti.  Il datore di lavoro non può negare al dipendente il permesso di svolgere il ruolo di presidente, scrutatore, segretario o anche rappresentante di lista dirante le elezioni. Permessi pagati anche per consiglieri ed amministratori di enti lorcali, incluse le comunità montane. Poi c'erano i permessi sindacali su cui però si è abbattuta la scure di Renzi che li ha di fatto dimezzati. 

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