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lunedì 29 dicembre 2014

Beneficiari, prestazioni, e tasse da pagare Ecco tutti i falsi miti sulle pensioni in Italia

Pensioni, i falsi miti sulla previdenza in Italia




Le pensioni da sempre sono uno dei nodi cruciali delle politiche di governo. Anche l'esecutivo guidato da Matteo Renzi non si sottrae a questa regola e infatti sia Padoan in passato che i suoi sottosegretari hanno ipotizzato un'intervento sulle pensioni. Ma una riforma del sistema per certi versi sarebbe salutare anche per le casse dello Stato. Infatti secondo quanto racconta Alberto Brambilla sul Corriere sono troppi i miti sulla previdenza che vanno sfatati e di conseguenza regolati. 

I miti da sfatare - Il primo punto riguarda i beneficiari del sistema previdenziale. Su 16 milioni di pensionati circa 8 milioni percepiscono prestazioni totalmente a carico della fiscalità generale, come del resto i 4,73 milioni di soggetti beneficiari delle integrazioni al minimo me delle maggiorazioni sociali. Altro mito da sfatare è quello delle prestazioni. Per garantire al qualità record la differenza tra contributi versati al sistema previdenziale e la spesa vera è coperta dalla fiscalità per un importo pari a 83,6 miliardi, più o meno la spesa per gli interessi sul debito, e questo di certo pesa solo su coloro che le tasse le pagano davvero. Infine la fiscalità. 51 milioni di italiani pagano una irpef in media di 923 euro a testa, poco più di un quarto di Irpef è pagata dal 3,18 per cento dei contribuenti. La domanda da porsi, come ricorda Brambilla è: chi pagherà le pensioni e la sanità? Con questo quadro è difficile ipotizzare aumenti delle pensioni a parziale o totale carico dello Stato perché diverrebbero più alte delle pensioni pagate con i contributi. Insomma il sistema va rivoluzionato a 360 gradi. 

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