Lo zio di Matteo Renzi: "La Ruota della Fortuna? Lo raccomandai io a Mike Bongiorno"
"In principio fu il Quizzy", sintetizza Il Fatto Quotidiano con grande enfasi. Il quotidiano della premiata ditta Padellaro-Travaglio, ieri, mercoledì 5 ottobre, è monopolizzato dagli estratti del libro L'intoccabile, Matteo Renzi, di Davide Vecchi. Nel mirino, il premier. E i dettagli a cui dà spazio il Fatto sono quelli relativi allo zio materno di Matteo, Nicola Bovoli. L'uomo, ai tempi, aveva un contratto con Fininvest, abitava a Milano 2, conobbe Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri. Per affari, certo. Ma per Il Fatto diventa una sorta di Patto del Nazareno ante litteram, uno spunto su cui ricamare per far aleggiare il sospetto di indicibili accordi tra il Cavaliere e l'uomo da Rignano sull'Arno.
Tutta la verità - Ma, dicevamo: "In principio fu il Quizzy". Già, perché il signor Bovoli fu l'inventore del telecomando con cui gli spettatori dell'allora Fininvest potevano partecipare ai quiz direttamente da casa. In molti se lo ricorderanno: ai tempi costava 39.800 lire. Insomma lo zio di Renzi aveva una qual certa familiarità con i programmi del Biscione, con i quiz. E con Mike Bongiorno. Tutti si ricorderanno la celeberrima presenza di Matteo Renzi a La Ruota della Fortuna, una partecipazione che gli valse 48 milioni di euro. Ed è proprio sul quiz del compianto Bongiorno che lo zio del premier rivela uno dei particolari più interessanti: Matteo era un raccomandato. Lo afferma lo zio senza giri di parole.
"Mike era in tensione..." - "Io lavoravo con Mike dal 1987 - spiega in un'intervista a Davide Vecchi -. Nel 1994, quando Matteo partecipò alla trasmissione, eravamo amici. Mike un giorno mi confessò di essere in tensione: non riusciva a trovare un concorrente che spiccasse, così gli proposi Matteo, sostenendo che era un ragazzo vispo. Mike mi disse di fargli la selezione e lo prese subito; sì, lo segnalai io", rincara. L'inventore del Quizzy aggiunge poi di aver avuto "un contratto in esclusiva per cinque anni da 200-300 milioni di lire alla settimana" con Fininvest. Conobbe anche Silvio Berlusconi: "Dal punto di vista politico non condividevo nulla, ma come imprenditore era un genio". Quindi rivendica importanti risultati ottenuti per il gruppo del Cav: "Avevo piazzato la tombola Bingo su Sorrisi e Canzoni (...). Consideri che con quel giochino portammo le vendite di Sorrisi al record di tre milioni di copie".
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