Salasso fino a 2.000 euro con la polizza anti-alluvione
di Sandro Iacometti
Un’altra bella tassa sulla casa che può arrivare, per chi abita nella zone più a rischio, a sfiorare i 2mila euro l’anno. È questo il piano del governo per fronteggiare l’emergenza delle calamità naturali. Non riuscendo a prevenire le catastrofi, l’esecutivo sta pensando di risolvere a valle il problema dei danni provocati e dei costi della ricostruzione costringendo i cittadini ad assicurarsi contro alluvioni e terremoti. L’idea di favorire la diffusione di polizze anticalamità non è nuova. La prima proposta risale al 1993 a firma del senatore della Dc Cesare Golfari. Poi il progetto è rispuntato nel 2005, sotto il governo Berlusconi, e nel 2012, con una norma comparsa nel decreto di riordino della Protezione civile varato da Monti e poi sparita nel corso dell’esame parlamentare. Negli ultimi due casi, però, l’ipotesi era quella di una copertura volontaria nell’ambito di un sistema misto pubblico-privato. Ben diverso, sembra, il dossier aperto a Palazzo Chigi. Come ha rivelato un paio di giorni fa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, nell’ambito di «un grande piano nazionale» sul rischio idrogeologico il governo «sta valutando l’ipotesi di introdurre l’assicurazione obbligatoria per soggetti pubblici e privati contro le calamità naturali».
Il progetto c'è - Ieri fonti non ufficiali di Palazzo Chigi hanno preso le distanze dalle parole del sottosegretario. «Non stiamo valutando alcuna ipotesi di polizze obbligatorie perché siamo contrari a nuove tasse», hanno fatto trapelare alcuni collaboratori del premier Matteo Renzi. Ma il progetto continua a circolare con insistenza. Agli inizi di novembre la proposta era stata rilanciata con forza (inutile spiegare perché) dalle compagnie assicurative. «Su questo tema», ha detto il presidente dell’Ania, Aldo Minucci, «continuano a prevalere posizioni preconcette, che portano ad assimilare l’assicurazione catastrofale a una nuova tassa sulla casa». Ma «la polizza anticalamità», ha spiegato, «è un tema all’attenzione del governo e c’è un approfondimento in corso dei ministeri competenti». Attività confermata qualche giorno fa dal viceministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini, che ha parlato di un accordo tra Palazzo Chigi e le compagnie «per consentire ai proprietari di casa o ai titolari di negozi che abbiano un polizza legata a danni di natura ambientale di scaricare una parte del costo dalle tasse».
Polizza cara - Gran parte del progetto ruota intorno all’illusione che l’onere per i cittadini sia abbastanza contenuto. Secondo uno studio realizzato un paio di anni fa dall’Ania insieme al broker Guy Carpenter, l’introduzione dell’obbligatorietà avrebbe un costo medio per unità abitativa di circa 75 euro. In realtà, i prezzi attualmente offerti dal mercato sono ben diversi. Innanzitutto, ben poche compagnie offrono coperture di questo tipo. La maggior parte delle polizze sulla casa copre i danni provocati dagli agenti atmosferici, ma non dalle catastrofi naturali. Alcune compagnie estendono la protezione ai terremoti, pochissime alle alluvioni. Tra queste c’è Genertel, che con la polizza Quality Home offre una copertura per l’abitazione a 360 gradi. Abbiamo provato ad effettuare alcune simulazioni di polizze per un appartamento di 100 metri quadri con un massimale per i danni provocati da alluvioni, inondazioni o terremoto di 100mila euro e una responsabilità civile (abbinata obbligatoriamente) di 500mila euro in diverse località italiane. I premi, ovviamente, non sono uguali per tutti. Un po’ come accade con l’auto, più è alto il rischio di un sinistro più si paga. A fare la differenza, nel caso delle abitazioni, è sostanzialmente il fattore geografico. A Milano, ad esempio, si pagano 300 euro l’anno, a Roma 344, a Bologna 333 Firenze 362 (413 se si abita al piano terra). Il conto sale un po’ a Genova (403 euro, 475 per il piano terra), ad Alessandria (447, 519) e a Reggio Emilia (923 euro). E schizza letteralmente in zone a forte rischio come L’Aquila e Messina, dove la polizza costa rispettivamente 1.577 e 1.670 euro (1.721 per il piano terra). Con l’obbligatorietà i costi potrebbero calare un po’, con la beffa, però, che alcuni cittadini dovranno farsi carico in parte di quelli che abitano nelle zone meno sicure. E non è tutto. La tassa anticalamità sarebbe addirittura un doppione. Come ha spiegato Corrado Sforza Fogliani, «gli italiani già pagano ogni anno quasi 600 milioni, di cui più di 200 a carico dei proprietari urbani, ai consorzi di bonifica per essere difesi dalle calamità naturali». Come si può pensare, ha tuonato il presidente di Confedilizia, «di imporre ai cittadini di pagare due volte per la medesima ragione?».
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