Il carattere? Dipende anche dalle stagioni
Secondo una ricerca ungherese, le stagioni in cui nasciamo influenzano l'attività di neurotrasmettitori quali dopamina e serotonina. La conseguenza? Chi nasce in estate tende agli sbalzi d'umore, chi nasce in inverno a esser meno irascibile.
Esiste una branca della psicologia, definita come «caratterologia», deputata a studiare il carattere delle persone, definito secondo le parole di Fabio Metelli come «un complesso unitario e organizzato di forme di vita psichica, che dà un'impronta particolare al comportamento dell'individuo: come tale il carattere è una struttura risultante da una costante interazione tra individuo e ambiente». Secondo gli astrologi, al contrario, l'indole di una persona risulta enormemente influenzata dalla data di nascita: in particolare dalla posizione dei pianeti nel giorno e nell'ora del parto, dati importanti per stabilire segno zodiacale, ascendente ed effemeridi.
Sono tante le persone che dichiarano di non credere all'oroscopo, sebbene in effetti siano in pochi che non dedicano una sbirciatina al proprio segno. Ciò nonostante, anche i ricercatori ungheresi della Semmelweis University di Budapest hanno scoperto, grazie ad uno studio condotto su 400 volontari, una correlazione tra temperamento di un individuo e la stagione in cui è nato. I risultati di questa sperimentazione, presentati a Berlino durante il Congresso dello European College of Neuropsychopharmacology CNP, hanno evidenziato in particolare un legame tra la fase dell'anno in cui nasce una persona, e il rischio di sviluppare determinati disturbi dell'umore.
Le stagioni avrebbero ripercussioni sul temperamento di un individuo influenzandone alcuni neurotrasmettitori, tra cui dopamina e serotonina: la prima agisce su movimento, memoria, attenzione, sonno, apprendimento e ricompensa piacevole; mentre la seconda, conosciuta anche come ormone del buonumore, aiuta a regolare i ritmi circadiani, la sessualità, la pressione sanguigna, oltre ad essere deputata al controllo di appetito e sazietà, a stimolare l'aggregazione piastrinica. Vedendo tutti i campi in cui sono coinvolti tali neurotrasmettitori, non è difficile comprendere come piccole variazioni della loro quantità ed efficacia possano ripercuotersi in maniera evidente sull'umore e il comportamento di una persona.
Non si conosce ancora il modo in cui le stagioni modificano l'attività dei neurotrasmettitori, ma andando ad analizzare nello specifico il temperamento, si può notare secondo i ricercatori ungheresi come il comportamento ciclotimico, caratterizzato da oscillazioni frequenti d'umore, è tipico della nascita nel periodo estivo, mentre quello ipertimico, ovvero la tendenza ad essere eccessivamente positivi, nel periodo tra la tarda primavera e l'inizio dell'estate; i nati in inverno, infine, sarebbero meno inclini alla suscettibilità e alla rabbia ma maggiormente orientati alla depressione rispetto a quelli nati d'autunno.
Ovviamente i ricercatori ungheresi ci hanno tenuto a precisare che si tratta di tendenze, non di regole: dunque i risultati sono più che altro orientativi, e naturalmente esistono eccezioni, come naturalmente esistono diversi altri fattori, genetici ed ambientali, che influiscono sul comportamento. Tuttavia l'aspetto interessante di questo studio è che la comunità scientifica riconosceva già l'impatto delle stagioni sul nostro umore: ma l'impatto delle stagioni alla nascita sul nostro umore rappresenta un aspetto che viene indagato per la prima volta e che, c'è da scommetterci, darà luogo ad ulteriori sperimentazioni volte ad esplorare in maniera più approfondita questo intrigante ritrovamento.
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