La Mogherini su un terzo dei voli di Stato dell'era Renzi
Prende un dubbio. O meglio un timore: che ora che è diventata "Lady Pesc", ossia responsabile della politica estera e di sicurezza dell'Unione europea, a Federica Mogherini tocchi comprarle un jet privato. Uno tutto suo. Perchè i suoi viaggi all'estero, se possibile, aumenteranno ulteriormente. E in questi sei mesi a Palazzo Chigi non è che la ministra degli Esteri abbia scherzato, quanto a uso degli aerei di Stato, Rivela lanotiziagiornale.it, ripresa da dagospia.com, che la bionda Federica è stata il passeggero di punta di un terzo di tutti i voli di Stato da fine febbraio a oggi: 18 su 56.
Fin qui potrebbe non esserci nulla di strano: lei è (ancora per poco) il ministro degli esteri e all'estero è normale che vada. Ma il fatto è che i voli di Stato, dopo gli incredibili abusi del passato, oggi sono disciplinati da un paio di provvedimenti: una direttiva firmata il 23 settembre 2011 dall’allora premier, Silvio Berlusconi, e una circolare del 10 maggio 2013 predisposta all’epoca del governo di Enrico Letta. Secondo i quali per i trasferimenti dei ministri bisogna usare i voli di linea, quelli offerti dalle compagnie. Solo se si dimostra, con apposita documentazione, che questa opzione non è possibile, allora si può fare richiesta di un volo di Stato. Il quale, va da sé, costa molto di più.
Invece, molte delle tratte volate dalla Mogherini erano servite da voli commerciali. Il ministro, per esempio, il 23 luglio scorso (un mercoledì) ha preso un volo di Stato Bruxelles-Roma. Tratta comodamente coperta, più volte al giorno, da Alitalia, Vueling e Brussels Airlines. Il 3 giugno (martedì) è stata la volta di un Vienna-Roma. Anche qui tratta servita, il martedì, da Alitalia, Austrian e Air Berlin. Ancora martedì 24 giugno (martedì) la ministra è andata da Roma a Bruxelles.
Nessun commento:
Posta un commento