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sabato 13 settembre 2014

Divorzi, la rivoluzione: sarà possibile separarsi senza ricorrere agli avvocati

Divorzi, la rivoluzione: sarà possibile separarsi senza ricorrere agli avvocati




La riforma della Giustizia "made in Renzi" nasconde una rivoluzione per i divorzi, che diverranno tra i più semplici in Europa. L'obiettivo principale del decreto legge, infatti, è la messa in campo di due strumenti che servono ad evitare l'arrivo in tribunale di un considerevole numero di controversie, così da snellire il lavoro e rendere i tempi della giustizia più accettabili: le toghe avranno da decidere meno cause e avranno così più tempo da dedicare allo smaltimento dell'arretrato (oltre 5 milioni di pendenze, ad oggi, sottolinea Il Sole 24 Ore).

Soluzioni condivise - I due strumenti di cui si parla sono l'arbitrato e la negoziazione assistita. Il primo prevede che nelle cause pendenti in primo grado e in appello le parti potranno chiedere di fare ricorso a un collegio arbitrale, i cui componenti saranno scelti tra gli avvocati. Obiettivo, arrivare a una soluzione condivisa (la possibilità viene però esclusa per due temi: le liti su diritti indisponibili e le cause di lavoro). Nei casi in cui l'arbitrato si concluderà positivamente, il cosiddetto "lodo" avrà la stessa forza e lo stesso valore di una sentenza.

Rivoluzione-divorzi - Ma è il secondo strumento, la negoziazione assistita, ad avere significative ripercussioni sul diritto familiare. Si tratta di una convenzione (che deve avere forma scritta e prevedere assistenza legale) che, nei fatti, è una manifestazione della volontà delle parti per raggiungere una soluzione condivisa sulla causa. Attraverso la negoziazione, dunque, si potrà divorziare e cambiare le condizioni di separazioni e divorzi anche senza l'obbligo di un'assistenza legale, dunque senza nemmeno un avvocato: sarà sufficiente recarsi a formalizzare l'intesa raggiunta davanti all'ufficiale di Stato civile. In questo modo l'Italia diventa uno dei Paesi dove lo scioglimento di un matrimonio sarà il più rapido in assoluto (lo "scioglimento" breve, però, viene escluso nei casi in cui siano presenti figli minorenni, portatori di handicap o non autosufficienti sul piano economico).

Incidenti stradali - La negoziazione assistita, inoltre, ha altre importanti ripercussioni poiché diventa quasi obbligatoria per alcune controversie: è prevista come condizione di procedibilità (ossia un tentativo obbligatorio prima di rivolgersi al giudice) nelle liti in materia di risarcimento danni da incidente stradale o nautico e nelle richieste di pagamento fino a 50mila euro. Nel dettaglio, la condizione di procedibilità è da considerarsi soddisfatta se assenso o rifiuto arrivano entro il termine di 30 giorni. Per dare una maggiore incisività alla proposta di negoziazione assistita, infine, è previsto che la condotta delle parte che rifiuta di negoziare o comunque non risponde è un elemento che il giudice potrà valutare ai fini dell'attribuzione delle spese di giudizio e in termini di responsabilità nel corso del successivo procedimento giudiziario.

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