Daniela Santanchè e Paola Ferrari, cosa vogliono fare de "L'Unità"
di Andrea Morigi
A L’Unità sarebbero pronti ad autoimmolarsi piuttosto che cadere nelle mani del nemico. Anzi, della nemica perché ad aver stretto d’assedio l’ultimo ridotto della stampa di sinistra è Daniela Santanchè.
Domenica, insieme alla giornalista e conduttrice televisiva Paola Ferrari, ha presentato un’offerta formale ai liquidatori della testata fondata da Antonio Gramsci. Da mesi, la redazione non vede un euro di stipendio e di contributi e il futuro si prospetta ancora più fosco, se non interverrà un compratore entro il 30 luglio. Finora l’unico dotato di piano industriale e solidità finanziaria, non è gradito al comitato di redazione. Bianca Di Giovanni, a nome dei colleghi, giudica «irricevibile» la proposta d’acquisto. Sono sdegnati per l’ipotesi di un passaggio «a un’esponente di Forza Italia» perché è «incompatibile con la storia del giornale stesso». Chiedono «trasparenza» e sperano che «il segretario del Pd Matteo Renzi intervenga nella vicenda». In sostanza, dopo la chiusura di Il Riformista e Liberazione, e con Europa a rischio, anche per L’Unità si prospetta la disoccupazione, cioè il ricorso al sempre più sofferente sistema previdenziale dei giornalisti.
Eppure il 40,8% degli elettori italiani che hanno votato Pd non si riconoscono certo nelle posizioni di il manifesto. Insomma, ci sarebbe una bella fetta di mercato da coprire, nonostante la crisi della carta stampata. In più la Fnsi, giovedì scorso, nell’esprimere solidarietà ai colleghi ha sottolineato che «il fermo delle pubblicazioni del giornale sarebbe un impoverimento dell’informazione e del suo pluralismo», auspicando il successo di «ogni iniziativa» di «imprenditori onesti e coerenti con la storia del giornale».
L’ultimo treno è in partenza. A bordo c’è anche la Ferrari che, oltre a presentare la Domenica Sportiva su Raiuno, è anche moglie di Marco De Benedetti. E non sarebbe prudente per lei lanciarsi in un’avventura editoriale senza tener conto dell’autorevole parere del marito. E difficilmente quest’ultimo potrebbe prescindere dall’esperienza del padre Carlo, presidente onorario del gruppo editoriale Repubblica - L’Espresso.
Da qui a parlare di sinergie, ce ne corre. Ma nulla proibisce di immaginarle. E tutto si può dire fuorché che i De Benedetti siano di destra. Semmai, potrebbero trasformare la Pitonessa in una SantanChè Guevara. La parlamentare azzurra in realtà si propone di ridar vita a un giornale di sinistra libero, come non gli ha mai consentito il gioco delle correnti interne del partito di riferimento. Portare L’Unità a destra, in fondo, si rivelerebbe un progetto suicida. Viste le prospettive, tanto vale accettare la scommessa.
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