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mercoledì 16 luglio 2014

Renzi minaccia i parlamentari Pd: "Si fa come dico io, altrimenti..." Ma la fronda prepara l'imboscata

Pd, Renzi ai parlamentari dem: "Fate poche ferie, dobbiamo fare le riforme"



Matteo Renzi incontra i parlamentari del Pd e prova a convincere i dissidenti dem a votare il testo sulle riforme. L'aria è tesa. Renzi chiama a raccolta tutto il gruppo parlamentare del Pd, convoca una riunione rigorosamente in streaming e la allarga al “programma dei mille giorni”, quello che partirà a settembre e che, nelle intenzioni del premier, accompagnerà l’Italia nel percorso del “necessario cambiamento”. Insomma, non solo riforme costituzionali. La sfida ai dissidenti è totale, anche se loro insistono e presentano oltre 50 emendamenti al testo del governo. Sembra una resa dei conti finale.

Minacce - Con il premier che tenta di guardare oltre, uscire dall’angolo del dibattito del Senato, dove considera acquisito il sì dell’aula al suo progetto di riforma costituzionale, ma sa che sui tempi la riforma continua a sfuggirgli di mano. Così ammonisce i dissidenti: "Vi chiedo di fare poche ferie perché abbiamo un sacco di lavoro parlamentare da fare". Parole accolte da un brusio in sala, un vociare che spinge Renzi a dire: "Non facciamo bella figura se reagite soltanto se parlo di ferie, siamo in streaming". Insomma è chiaro che in tanti dentro il Pd sono pronti a fare uno sgambetto alle riforme di Renzi magari alleandosi con i dissidenti di Forza Italia. Ma il premier prova a dettare ancora la linea e i tempi del partito e del governo: "Il prossimo congresso del Pd sarà nel 2017, prima delle elezioni, che si terranno nel 2018". Insomma un avvertimento chiaro: per i prossimi due anni i dem dovranno lavorare sotto gli ordini di Matteo e c'è poco spazio per chi non la pensa come lui.

"Non c'è la crescita" - Infine il premier riconosce gli scarsi risultati raggiunti dal governo soprattutto sul piano della crescita: "Non pensavo prima di diventare premier che indici economici fossero così numerosi, tre al giorno, son peggio dei sondaggi, ognuno li tira come vuole. Quello che dicono è che Nnn piove più ma il sole non è arrivato, c'è foschia. Ma ci sono elementi di speranza, cresce numero occupati in numero assoluto, altri ti fanno capire che la situazione è difficile, il 40,8% ci inchioda alla responsabilità e non ci dà tempo per esultare"

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