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domenica 6 ottobre 2013

Naufragio: Polemiche sulla legge Bossi-Fini

Naufragio: Polemiche sulla legge Bossi-Fini 


Dopo la tragedia di Lampedusa, proseguono le polemiche sulla legge Bossi-Fini. A quanti chiedono di annullare o modificare la legge, replicano dalle fila del Popolo della Libertà. Per Gasparri, la legge "va bene, non va smantellata e le critiche sono pretestuose. La colpa di quanto accade nel Mediterraneo è dell'Europa" che deve dare una mano seria per impedire altri drammi. Cicchitto difende la legge, precisando che non prevede reato per le "attività di soccorso e assistenza umanitaria prestata a stranieri in condizioni di bisogno". Anche per Maroni (Lega Nord) "sono discussioni ipocrite, è colpa di chi non fa accordi internazionali", commenta. Intanto, ricordiamo che la legge Bossi-Fini, prevede che l'espulsione, emessa in via amministrativa dal Prefetto della Provincia dove viene rintracciato lo straniero clandestino, sia immediatamente eseguita con l'accompagnamento alla frontiera da parte della Forza Pubblica. Gli immigrati clandestini, privi di validi documenti di identità vengono portati in centri di permanenza temporanea, istituiti dalla legge Turco-Napolitano, al fine di essere identificati. La legge, inoltre, prevede il rilascio del permesso di soggiorno alle persone che dimostrano di avere un lavoro per il loro mantenimento economico. A questa regola generale si aggiungono i permessi di soggiorno speciali e quelli in applicazione del diritto di asilo. La norma ammette i respingimenti al Paese di origine in acque extraterritoriali, in base ad accordi bilaterali fra l'Italia e Paesi limitrofi, che impegnano le Polizie dei rispettivi Paesi a cooperare per la prevenzione dell'immigrazione clandestina. Le navi di clandestini non attraccano sul suolo italiano, l'identificazione degli aventi diritto all'asilo politico e a prestazioni di cure mediche e assistenza avvengono nei mezzi delle forze di Polizia in mare. 

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