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giovedì 17 ottobre 2013

Milano: Sciolto il Comune di Sedriano per infiltrazioni mafiose

Milano: Sciolto il Comune di Sedriano per infiltrazioni mafiose

Minacciata a 23 anni. Anche a Sedriano c'era puzza di Mafia

di Gaetano Daniele


Alfredo Celeste
Alla faccia di chi sosteneva la tesi che al Nord "la Mafia non esisteva". Purtroppo, anche a Sedriano (Milano), il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Un territorio "contaminato" quello di Sedriano, non solo nel tessuto economico e finanziario ma, appunto, anche all'interno delle Istituzioni locali. Difatti, la mano "Ndranghetista", emerge costante in tutte le ultime inchieste giudiziarie, come la "Infinito". Insomma, ricostruendola a lettere del Procuratore Capo di Milano, Edmondo Bruti Lliberati, quello di Sedriano: "è un primato di cui avremo fatto volentieri a meno", "ma è l'ultimo indicatore di un radicamento del tessuto mafioso in terre Lombarde. Secondo la Procura di Milano, infatti, il Sindaco  Celeste, avrebbe piegato le sue mansioni agli interessi di due imprenditori legati alla "Ndrangheta", ovvero Eugenio Costantino (legato al Clan di Grillo-Mancuso), proprietario di vari Compro Oro, e Silvio Marco Scalambra, proprietario di alcune cooperative. Costantino e Scalambra sono anche parenti di due donne che sono state consigliere di maggioranza a Sedriano, Teresa Costantino e Silvia Fagnani. Entro la fine di ottobre dovrebbe arrivare il primo passo del Gup che stabilirà se inviare a giudizio Celeste (che è stato per tre mesi agli arresti domiciliari), oppure se archiviare la sua posizione. Intanto, però, va sottolineato che, la scorsa settimana il Pm della dda di Milano, Alessandra Dolci, ha chiesto la misura della sorveglianza speciale per Celeste. Istanza da cui è emerso che al Sindaco viene contestata anche l'aggravante di aver favorito la "Ndrangheta". 

La Storia

Ester  Castano
Giornalista Antimafia 
La vicenda di Sedriano si raffigura con quella di Ester Castano, prima diffida e querelata più volte dal Sindaco Alfredo Celeste (pretendeva che lei non gli si avvicinasse e non gli si facesse domande) e infine minacciata dalla criminalità con un biglietto d'auguri giunto insieme ad un proiettile nella sede del suo giornale locale alla fine del 2012. Una storia, che la ragazza, che ha solo 23 anni, ha affrontato con grande coraggio e senso di responsabilità e appartenenza alle Istituzioni. Senza mai smettere di scrivere per la testata per cui lavorava. Ester, che è solo una collaboratrice, dovrà difendersi in Tribunale ma non si spaventa ne indietreggia di un solo centimetro: "Ho fatto solo il mio lavoro di giornalista" - racconta - abbiamo iniziato da un'inchiesta sull'erba ingiallita del parco comunale, scoprendo che durante i lavori vi erano stati tombati dei rifiuti speciali, e poi - continua Ester - non abbiamo fatto altro che leggere carte e raccogliere fatti che erano sotto gli occhi di tutti". La decisione di sciogliere l'amministrazione è stata presa nella seduta del Consiglio dei ministri di ieri "al fine di consentire le operazioni di risanamento delle Istituzioni locali, nella quale sono state riscontrate forme di condizionamento della vita amministrativa da parte della criminalità organizzata". 

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