Legge Stabilità: Cgil-Uil pronte a sciopero. Camusso: "Tutto per cambiare legge". Angeletti: "Gravi misure su statali". Landini: "Verso sciopero generale". Ma Bonanni: "Prima volta no più tasse"
"Bisogna cambiare la Legge di Stabilità e decideremo tutte le cose utili per questo fine". Lo afferma Camusso, leader della Cgil, non escludendo il ricorso allo sciopero generale contro il provvedimento varato ieri dal governo. "Decideremo nelle prossime ore", spiega. "Con Cisl e Uil abbiamo una piattaforma unitaria", sottolinea. "Sono sempre poco affascinata dai dibattiti di chi prima decide quali modalità e poi i perchè". Sì alla mobilitazione, ma serve anche "dialogo con il governo". Per Camusso, la Legge di Stabilità "smentisce le promesse fatte in queste settimane da molti ministri e dal governo". Per Angeletti: "La Uil è certamente pronta" a protestare forti fino allo sciopero contro le misure della Legge di Stabilità relative al pubblico impiego: dal blocco dei contratti a quello del turn over, dal taglio degli straordinari alle misure sulla liquidazione. "Vanno alla ricerca dei soldi ovunque. E' gravissimo - aggiunge Angeletti - se senza nessun criterio, se la prendono sempre con le stesse persone. Basta". Quasi dello stesso parere Landini (Fiom): Si terrà lunedì 21 ottobre un incontro tra i sindacati metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil "per arrivare ad uno sciopero generale della categoria", precisando che all'ordine del giorno non c'è solo il lavoro e una diversa politica industriale ma anche "il cambiamento di una Legge di Stabilità totalmente inadeguata". Sempre secondo il segretario della Fiom, "sulla redistribuzione del reddito i conti non tornano, non c'è un intervento sulle rendite e sulla crisi dell'industria". Forse l'unico a spezzare una mezza freccia a favore del governo è stato il segretario della Cisl, Bonanni, che a proposito della Legge di Stabilità, dice: "Ci aspettavamo di più", poi però, ha riconosciuto che "dopo anni e anni è la prima volta che, invece di caricarci di tasse, c'è addirittura un segno positivo". Per Bonanni "c'è un blocco di potere fatto di parte della Politica e dell'impresa che saccheggia la spesa pubblica".
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