Politica. Monti c'è ritorno a Tangentopoli
"Che le tangenti esistono nel mondo degli affari, specie in certi paesi, è una realtà: che sia realtà ineludibile lo rifiuto". Lo ha detto Monti. Un ritorno a tangentopoli? "Purtroppo si". Monti, che preferisce definirsi "riformista" e non centrista, anche se è alleato numero uno di Casini, afferma: durante la crisi l'Italia era caduta nel ridicolo". Se vincesse il centrodestra" si tornerebbe a rischio come a Novembre 2011"; con il Pd e Vendola, conti più al sicuro ma si rischia stop alle riforme strutturali". Stessa possibilità che Scelta Civica faccia alleanze post-voto con il centrosinistra o con centrodestra, purchè senza Berlusconi. Insomma, Monti critica sia il centrodestra che il centrosinistra, e punta tutto su Lista Civica e l'Udc, dimenticandosi che Casini, il suo più stretto alleato non solo fa politica da 30 anni, ma in Italia, appoggia nel 55% dei comuni il centrodestra, nel 30% il centrosinistra, nel restante 15% destra ed altri... Dimentica che, Casini è stato uno dei più stretti sostenitori di Berlusconi. Monti dimentica che il Paese Italia non può essere governato da un solo partito, soprattutto se questo partito si chiama Scelta Civica-Udc.
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